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domenica 26 ottobre 2014

Il Goethe massone e l'Abbazia di Ensiedeln

Cari amici ed amiche,

del poeta tedesco Johan Wolfgang von Goethe (1749-1832) si può dire molto.
Egli scrisse opere come "I dolori del giovane Werther" (1774) ed il "Faust" (1797-1832).
Ora, pochi sanno che Goethe fu anche un massone.
Nel 1780, egli entrò nella massoneria di Weimar.
Tra il 1780 ed il 1782, aderì alla loggia Amalia, la loggia che prese il nome dalla duchessa madre.
Nel 1783, Goethe entrò nell'Ordine degli Illuminati di Monaco di Baviera.
Però, Goethe fece anche dell'altro,
Parlando con il suo amico Herder, che in  gioventù aveva aderito all'Ordine dei Rosa Croce, egli iniziò a conoscere i manifesti di quell'ordine esoterico.
Manipolando liberamente le fonti, con la Rosa e con la Croce, Goethe,  iniziò a raccontare di un misterioso rito di iniziazione condotto da tredici cavalieri di un lontano emulo di Christian Rosenkreutz, un tale frate Marco nell'abbazia svizzera di Einsiedln, un frate che intraprese un cammino iniziatico in cui egli avrebbe preso il posto del capo di questi cavalieri, Humanus, di cui un vecchio gli raccontò.
Il vecchio gli disse che "Humanus" fu l'"eletto e santo".
Dopo avere ascoltato il racconto, frate Marco entrò nella grande sala del monastero e vide tredici stalli con sormontati da scudi.
Nel mezzo si vide di nuovo la croce con i rami fioriti tra un drago rosso come il fuoco e le fauci di un orso che divorano un braccio umano.
Dopo la visita e l'assicurazione che, se l'ospite avesse visto solo il sagrato, sembrava degno di entrare nel santuario, frate Marco si addormentò.
Al suo risveglio, egli vide tre giovani con delle torce in mano, vestiti di bianco e cinti in un viluppo di rami di rosa fioriti.
Qui il racconto si interruppe.
Il racconto ha un forte simbolismo.
Humanus rappresenta in realtà Prometeo, il titano che si ribellò a gli dei dell'Olimpo per dare il fuoco agli uomini e che secondo alcuni nella tradizione cristiana rappresenta Lucifero, l'angelo che si ribellò a Dio e che secondo alcune sette avrebbe portato la conoscenza,  ed era ben lontano da Christian Rosenkreutz, che invece rappresentava l'ideale cristiano.
Del resto, avere la conoscenza implica delle responsabilità poiché la conoscenza può essere usata anche per fare del male.
Nel suo libero arbitrio (che nel suo immenso amore Dio gli riconobbe) l'uomo può anche scegliere il male.
Per questo, quello che fece Lucifero fu un atto grave, per il quale Dio lo punì.
Ora, qualcosa di strano nel racconto c'è.
Nell'Abbazia di Einsiedeln vi è una statua di Madonna nera.
Pare che le Madonne nere siano state legate ai Cavalieri Templari.
Questo ci deve fare riflettere.
Di sicuro, Goethe avrà manipolato le fonti ma il tema delle Madonne nere e dei Cavalieri Templari è ricorrente.
Oltretutto, l'Abbazia di Einsiedeln si trova in Svizzera, una nazione che fu profondamente legata ai Cavalieri Templari.
Questo dovrebbe farci pensare che Goethe sapesse più di quanto si potesse immaginare.
Cordiali saluti.




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