Cari amici ed amiche,
alle elezioni presidenziali in Brasile ha vinto nuovamente Dilma Rousseff (Partito dei Lavoratori) ma con il 51,6% dei voti.
Lo sfidante, il social-democratico Aecio Neves, si ferma al 48,4% dei voti.
Ora, Dilma Rousseff ha vinto ma il Brasile è spaccato.
Nel nord (più povero, nero e meticcio) ha prevalso Dilma Rousseff, poiché è sentita un'esigenza di maggiore assistenzialismo.
Nella parte sud del Paese ha preso più voti lo sfidante.
Anche per questo motivo, la presidentessa rieletta ha detto di essere disposta al dialogo.
Sa bene che nel sud del Brasile ella non ha grandi consensi.
I mercati hanno già dei timori per via di una presenza troppo forte dello Stato nell'economia.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
A quel paese i mercati! Il sudamerica ha scelto la sovranità popolare a quella dei mercati. Inoltre fu proprio x i mercati che Berlusconi fu costretto a dimettersi: lo spread è un imbroglio. Tu con chi stai non si sa? I sudamericani invece lo sanno e come! Ormai è solo socialismo!
RispondiEliminaTra l'altro ma che timore dei mercati? Il Brasile sta volando, ormai il terzo mondo siamo noi!
RispondiEliminaIo sto con chi vuole che un Paese vada bene. In una società conta anche il denaro.
RispondiEliminaProva a farti un panino con il tuo socialismo!
Lo spread fu un imbroglio per fare cadere il presidente Berlusconi ma ricordo che nel 2010 e nel 2011 Beppe Grillo caldeggiava la nascita di un governo tecnico. Allora, lo spread andava bene?
RispondiEliminaSiete un branco di ipocriti.