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venerdì 24 ottobre 2014

Dove si perseguitavano gli ebrei, la gente investe meno?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "La Stampa" che è intitolato "Dove perseguitavano gli ebrei non cresce più la finanza".
Dell'articolo è interessante questa parte:

"Quello dell’internazionale religiosa della finanza, degli ebrei che governerebbero i mercati è un pregiudizio duro a morire. E ora uno studio dimostra che nelle zone della Germania dove si sono registrate nei secoli le persecuzioni più feroci, la gente investe meno in Borsa e si fida poco della finanza.



La “spectre” globale ebraica della finanza è una favola che si trasmette di generazione in generazione, sin dal Medio Evo, che ha anche un duplice effetto negativo. Siccome inibisce la tendenza agli investimenti, compromette l’opportunità di accumulare ricchezze. Chi diffida del mercato a prescindere, danneggia anzitutto se stesso, sostengono gli autori. “La persecuzione delle minoranze nel lungo termine non danneggia solo la ricchezza del perseguitato, ma anche del carnefice”.



Il paper firmato da Francesco D’Acunto, Marcel Prokopczuk e Michael Weber ha analizzato un campione di 1000 tedeschi e ha scoperto che se provengono da un’area dove la persecuzione nazista era stata particolarmente intensa, la probabilità che non investano nella finanza aumenta del 7%. Se vengono da zone dove gli ebrei furono particolarmente vessati nel Medio Evo, durante la grande peste del 14mo secolo, la probabilità che si tengano lontani dai listini di Borsa aumenta addirittura del 12%."
.

Che le persecuzioni contro gli ebrei portarono ad un impoverimento della società fu vero.
Pensiamo a quello che accadde qui a Mantova, la mia città.
Nel Rinascimento, Mantova era un grande centro culturale.
Il Palazzo Ducale di Mantova era il "Cremlino dell'Occidente", per lo sfarzo della corte che lo abitava.
Vi era anche un'economia florida.
A Mantova vi era anche una fiorente comunità ebraica che dava un contributo in ogni campo, da quello culturale a quello economico.
L'archiatra dei Gonzaga era ebreo.
Dal 1474 al 1480, un ebreo francese di nome Abraham Conat iniziò a stampare.
La stampa arrivò a Mantova.
Pensate, l'8% della vita culturale mantovana fu prodotto dagli ebrei.
Purtroppo, le persecuzioni contro gli ebrei (che avvennero nelle epoche successive) ridussero Mantova a quello che è oggi, una città che ha ancora del fascino per le vestigia (basti guardare la Basilica di Sant'Andrea) ma che di quella vera e propria "città ideale" non ha più nulla.
Oggi, Mantova è una città chiusa in sé stessa.
Sicuramente, dove fu maggiore l'antisemitismo la gente di oggi ha ancora un pregiudizio forte verso gli ebrei.
Basti pensare alla Germania, ove grosse persecuzioni furono fin dall'XI secolo.
Questo determina anche la riottosità all'investimento.
L'ignoranza è dura a morire.
Cordiali saluti.





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