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lunedì 27 ottobre 2014

Vogliono insegnare la masturbazione a scuola?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo scritto da Francesco Signoretta su  "Il Secolo d'Italia" e che è intitolato "Un’altra follia “progressista”: lezioni di masturbazione alle elementari".
Dopo le favole gay in cui Biancaneve si risveglia con il bacio di una principessa o del papà che magicamente diventa mamma, si vuole insegnare anche la masturbazione nelle scuole.
E lo si fa anche in Europa, in nome di una strategia politica comune, scatenando polemiche enormi. Una petizione contro una mostra sulla sessualità e l’amore spiegati ai bambini ha già raccolto più di 35.000 firme in pochi giorni in Francia. A lanciare la protesta è Sos Education, un’associazione di insegnanti e genitori. L’esposizione, che si rivolge ai giovani tra i 9 e i 14 anni, è iniziata alla Cité des Sciences della Villette, a Parigi, e si intitola Zizi sexuel (dove “zizi” è un modo infantile in francese per definire il sesso maschile). "E' davvero giudizioso sottrarre una mezza giornata al tempo di apprendimento degli allievi per andare a insegnare loro la masturbazione?" si legge nel testo della petizione.
Questo è quello che porta la mentalità progressista della sinistra, la mentalità secondo cui il matrimonio non conta nulla, la mentalità che premia la pedofilia e l'incesto.
Questa mentalità porta solo rovina.
Vi invito a leggere anche l'articolo scritto su "La Nuova Bussola Quotidiana" dal professor Massimo Introvigne che è intitolato "Berlusconi scrive, Introvigne risponde".
Questa lettera del professore Introvigne è una risposta a quella che il presidente Berlusconi ha inviato a tutti noi militanti e simpatizzanti di Forza Italia.
Dell'articolo è interessante questa parte:

"Non siamo tra quelli che vogliono impedire agli omosessuali di visitare il loro convivente in carcere o in ospedale o di subentrare nel contratto di affitto quando il loro convivente muore. Questi diritti in Italia ci sono già. Elencarli, risolvendo piccoli problemi che qua è là ancora rimanessero, in una carta dei diritti e doveri dei conviventi, uno statuto o un testo unico non sarebbe in effetti «qualcosa di sconveniente". Se parlando di "unioni civili" Lei avesse in mente un bel testo unico riassuntivo dei diritti e doveri individuali che derivano da ogni convivenza, userebbe un'espressione giuridicamente discutibile e politicamente pericolosa - perché «unioni civili» all'estero significa un'altra cosa -, ma la proposta non sarebbe "sconveniente".

Però le unioni civili "alla tedesca" che vuole Renzi, e che Lei dice di appoggiare, non sono questo. Sono uguali al matrimonio, tranne che per due aspetti. Primo: non si chiamano matrimonio. Le parole sono importanti ma non bastano. I suoi colleghi inglesi, al cui esempio si propone d'ispirarsi, dopo qualche anno si sono resi conto che chiamare "unione civile" qualcosa che era identico al matrimonio era ipocrita, e ora le chiamano "matrimoni". Per citare ancora Papa Francesco, le famiglie bastonate trarranno scarso sollievo da una riforma linguistica che chiami le bastonate "carezze". La sostanza non cambia.

Seconda differenza: all'inizio le unioni civili tedesche avevano limiti molto restrittivi alle adozioni. Lei ci dice che si batterà perché la legge di Renzi "rispetti i diritti dei bambini". In teoria, dichiara di volerli rispettare anche Renzi, adottando il testo originario della legge tedesca. Però sia Lei sia Renzi sapete benissimo com'è andata a finire in Germania. Una volta creato un simil-matrimonio è intervenuta la Corte Costituzionale che, in nome del principio di uguaglianza, ha allargato continuamente l'area delle adozioni e ancora la sta allargando. Se le unioni civili fra omosessuali sono uguali al matrimonio tranne che nel nome, perché mai non dovrebbero avere accesso all'adozione dei bambini? Lo so anch'io che ci sarebbero delle risposte, ma ho imparato da Lei negli anni a non fidarmi della Corte Costituzionale. Quella tedesca è un po' meno politicizzata della nostra. Lei crede che i nostri giudici costituzionali, sollecitati dalle lobby Lgbt e dalla stampa, non si comporterebbero come quelli tedeschi?
". 

Quello che ha scritto Introvigne è il pensiero della maggioranza degli elettori del centrodestra, quella maggioranza di cui i sondaggi non parlano.
Sappiamo tutti come sono organizzati i sondaggi.
David Mixner (il gay più potente d'America che è amico dei Clinton) ha detto che essi sono pilotati ad arte per dirigere l'opinione pubblica.
La verità, però, è ben diversa.
Sia chiaro, questo non è un attacco contro il presidente Berlusconi o il disconoscimento della sua leadership nel centrodestra.
Anzi, se accettasse la proposta di Matteo Renzi di istituire le "unioni civili alla tedesca" , il presidente Berlusconi perderebbe il centrodestra e tutto quello che di buono egli ha fatto sarebbe gettato alle ortiche.
Il centrodestra sarebbe spacciato perché sarebbe disunito per sempre e perché gli elettori non lo voterebbero.
Un centrodestra degno di questo nome difende la famiglia e non accetta forme di "matrimoni surrogati".
Il centrodestra vero (come il Liberal Party of Australia) mantiene saldi i rapporti con la cultura religiosa maggioritaria, pur essendo pienamente laico e inclusivo.
Questa società sta andando verso un vero e proprio tribalismo.
Si vuole distruggere la famiglia e si vuole trasformare la scuola in un lupanare.
Cordiali saluti. 

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.