questa mattina ho subito un altro attacco hacker.
Purtroppo, da due anni a questa parte subisco attacchi hacker e spamming.
Evidentemente, c'è chi vuole zittirmi.
Io non starò zitto.
Io esprimo idee in totale libertà e cerco di fare da opinion maker.
Finché non dico (e non scrivo) nulla di illegale (come scritti diffamatori contro qualcuno) io posso dire e fare ciò che voglio.
Il problema è forse il fatto che il nostro è un Paese malato.
Qui in Italia, dire certe cose è diventato un tabù.
Per esempio, è diventato un tabù dirsi contro il comunismo, poiché qui in Italia i comunisti hanno golden share nella cultura.
Si dire che sia diventato tabù dirsi per la famiglia, poiché le lobbies gay contestano.
Se ci si dice per la difesa della radici giudaico-cristiane del nostro Paese si rischia di essere accusati di "fanatismo cattolico".
Si può dire anche che sia diventato tabù dirsi pro-Israele, poiché i sostenitori terzomondisti di "Pallywood" iniziano a contestare.
Un Paese così non merita niente.
Non merita di avere internet né la democrazia.
Ai "pecoroni" (infatti) non serve la democrazia.
Evidentemente, io do fastidio a qualcuno.
Con questo blog (attraverso le pubblicità) io cerco anche di guadagnarmi qualche soldo.
Già, io non lavoro e ho fatto solo dei lavori temporanei.
Ora, mi si vuole togliere anche questa opportunità?
Questa cosa è inaccettabile.
Ora, qui in Italia esistono due categorie di persone: gli italiani e gli italioti.
Gli italioti sono coloro che si lamentano sempre, che insultano chi si mette contro un pensiero unico che vuole dominare (come quello di "Pallywood" e delle lobbies gay) e che non propongono nulla di serio.
Io non voglio fare parte degli italioti.
Cordiali saluti.
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