com'è noto, io partecipo al piccolo gruppo sinodale dell'Unità Pastorale "San Leone Magno" del Sinodo della Chiesa mantovana.
Questo sinodo diocesano è stato fatto un po' sull'onda del pontificato di Papa Francesco,
Papa Francesco è stato giudicato come un "papa rivoluzionario".
In realtà, Papa Francesco non è un "papa rivoluzionario".
Egli non ha messo in discussione la tradizione cattolica ma il suo messaggio dice una cosa forte e chiara: mettere in discussione sé stessi.
Ora, io sono in un momento di transizione.
Sto cercando lavoro e ho altre criticità a livello personale e non solo.
In questo momento, io mi sento "in discussione".
In un suo messaggio, per esempio, Papa Francesco ha detto che noi giovani dobbiamo inventarci un lavoro.
Io lo sto già facendo.
Per esempio, sto puntando a diventare un blogger professionista o (meglio ancora) un giornalista, oltre a continuare a mandare curricula a destra e a manca.
Mettersi in discussione, però, significa dovere fare delle scelte, scelte che in un primo tempo possono sembrare dolorose.
Per esempio, una persona che non soddisfa un suo desiderio immediato per risparmiare le sue risorse per potere ottenere di più in seguito fa una cosa del genere.
Si priva di una cosa che ella vorrebbe nell'immediato, per ottenere di più in seguito.
E' il classico uomo della parabola di Gesù Cristo che vende tutto quello che ha per comprare il terreno in cui egli ha trovato un tesoro.
Non tutte le medicine hanno un buon sapore ma tutte servono a fare guarire il corpo dalle malattie.
Forse, pur mantenendo dei valori fissi, il cristiano (e non solo il cristiano ma qualsiasi persona) deve mettersi in discussione ogni tanto, per crescere.
La "beata ignoranza" non porta a nulla di buono.
Cordiali saluti.
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