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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 30 ottobre 2014

La morte




Cari amici ed amiche,

si avvicina il 2 novembre, il giorno dei morti.
Ora, la morte viene definita una "grande apolide".
Infatti, essa c'è ma non la si cita.
Anzi, si fa di tutto per ignorarla ma c'è.
In realtà, si cerca di esorcizzarla poiché la si teme.
Nella morte, infatti, vi è un mistero.
Per i materialisti, dopo di essa non vi è nulla. Infatti, per chi non è fedele a nessuna religione vi è solo la putrefazione del corpo.
Per gli ebrei vi è lo Sceol, un luogo in cui i morti soggiornano nell'oblio.
Per gli induisti ed i buddisti vi è la reincarnazione finché il desiderio (che viene visto come fonte di ogni male) non viene estinto.
Per noi cristiani l'anima di una persona defunta può andare all'Inferno, in Purgatorio o in Paradiso.
Anche se sono cristiano, io temo la morte.
Io non temo solo per la sorte del mio corpo ma anche per quella della mia anima, per il giudizio che le può essere riservato.
Proprio per questo, forse, la morte dà anche un senso alla vita.
Proprio perché (per chi crede) vi può essere un giudizio divino e (per chi non crede) un giudizio umano, ogni uomo deve vivere la propria vita cercando sempre il bene.
Termino, facendo un pensiero che ho espresso in una mia poesia.
Nella mia vita ho viaggiato e sicuramente potrei viaggiare ancora.
Sono stato in Abruzzo (la terra di mio padre), in Toscana, in Romagna, in Trentino Alto Adige, in Piemonte e in altri posti.
Però, escludendo Mantova e Roncoferraro, il luogo a cui sono più affezionato è la Sicilia.
Ho espresso il mio pensiero in questa poesia:

TESTAMENTO DI VIAGGIO

Sì...co'l rito di Roma 'n Trento salvato...
pria 'n voluntate che sia 'l suffragio...
ibi in Roncoferraro così sacrato...
et poscia l'Appennino, per Citerna...
come una soglia aver varcato, per ove sta ìl Giglio...
ove d' Iddio 'l Figlio a baptizare ebbe Giovanni...
a vedere ch'abbia ancora, et per di Viterbo 'l tufo...
come per di Diano 'l Vallo et la Terra de' Brutii...
et per di Scilla et Cariddi 'l mare fino 'n Zancle...
ove de la Littera sta la Vergine Santa,
et poscia per Tindari cammino tale 'n secutare...
che sia per ove fu Ducezio...
ove 'n eterno stanno gli avi...
per la cenere mia, ch'a riposare abbia, poscia 'l supplizio.

Chi è capace di intendere intenda.
Sopra e sotto vi sono due video di Angelo Branduardi che canta il "Ballo in fa diesis minore" ed il "Cantico delle creature", canti che citano la morte.
Cordiali saluti.





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