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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 4 marzo 2019

La lingua italiana nel mondo...e qui in Italia

Su "Italia chiama Italia" vi è un articolo di Andrea Di Bella che è intitolato "Quale futuro per la lingua e la cultura italiana nel mondo?".
Riporto questo stralcio dell'articolo:

"Quale futuro per la lingua e la cultura italiana nel mondo? Ce lo chiediamo noi come se lo chiede l’On. Angela Schirò, Pd, eletta nella ripartizione estera Europa.

Schirò appartiene a un partito che tanto danno ha fatto, in passato, alla diffusione della lingua italiana nel mondo. Quando ha governato, infatti, il Pd ha tagliato pesantemente i fondi dedicati alla promozione della lingua e della cultura italiana oltre confine. Gli ultimi cinque anni sono stati una carneficina. Chiedere agli enti gestori per conferma.

Certo, Schirò è nuova in parlamento, non era nel Palazzo la scorsa legislatura. Ma c’erano i suoi colleghi eletti all’estero col Pd, che con il loro voto hanno approvato tutte le folli scelte di quell’esecutivo, decisioni contrarie agli interessi degli italiani all’estero
".

Io preferisco andare un po' oltre, affermando che il problema non riguarda solo gli italiani all'estero ma anche noi che stiamo qui in Italia.
Tra di noi ci sono persone che (per esempio) sbagliano il congiuntivo o scrivono "squola", anziché "scuola".
Questo è il dramma.
Inoltre, posso dire che la gente comune si disinteressi completamente di temi come la storia dell'arte.
Io mi sto spendendo (parecchio) per trattare temi come quello della cultura.
Nelle comitive, cerco di proporre gite con taglio più culturale ma mi viene detto: "Non lo fare perché altrimenti passi per rompiscatole e perché le gite sono finalizzate alla socializzazione". 
Inoltre, non approvo le parole di chi dice che (per esempio) visitare una chiesa non è opportuno perché ci sono persone che non simpatizzano per la Chiesa.
Faccio notare che la nostra cultura si fonda anche sulla tradizione giudaico-cristiana.
Per esempio, se non fosse stato per i monaci, tante opere classiche sarebbero andate perdute.
Non si va in chiesa solo per la messa.
Chi crede, presenzi alla messa.
Chi non crede è libero di uscire e di rientrare a messa finita. 
Ora, quando vado in un posto, voglio vederne le bellezze ed i luoghi storici.
Se volessi socializzare, me ne andrei al bar vicino casa.
Dunque, manca anche un interesse da parte della gente comune verso quella cosa che è la cultura.
Certamente, la politica ci ha messo del suo, anche se essa rispecchia un po' il popolo. 
Il caso del Partito Democratico che (quando è stato al governo) ha preso decisioni contrarie agli italiani all'estero è un caso paradigmatico.
Dunque, il problema è generale.








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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.