A me, quel video non è piaciuto.
Quel video non ha contenuti antisemiti ma nel contempo ho ravvisato in esso un certo atteggiamento contro la Chiesa cattolica.
Da cattolico praticante (che certamente ha delle riserve molto forti riguardo all'atteggiamento politico dell'attuale pontefice) non ho gradito il video per questo motivo.
Potete vederlo qui sotto, preso da Youtube.
Per una certa parte del mondo culturale, la Chiesa è causa di tutti mali.
Ora, che ci siano stati (e tuttora ci siano) uomini della Chiesa che hanno commesso degli errori (anche gravi) è vero.
Però, di certo non tutti noi cattolici facemmo (o facciamo) cose aberranti.
Per esempio, ci viene rinfacciata la questione dell'Inquisizione.
Ora, che l'Inquisizione abbia fatto delle cose indegne è vero e noi ci siamo scusati per questo.
Tuttavia, ricordo che l'Inquisizione non ebbe certo il monopolio delle cose brutte.
Mi viene in mente, per esempio, il protestante Giovanni Calvino (10 luglio 1509 – 27 maggio 1564) che fece mandare al rogo l'umanista Michele Serveto (19 settembre 1511-27 ottobre 1553).
Mi vengono in mente anche i processi per stregoneria fatti nei Paesi protestanti, ove le ossessioni sataniche furono assai più sentite.
Inoltre, Martin Lutero (10 novembre 1483-18 febbraio 1546) scrisse anche un libello contro gli ebrei nel quale si istigò a bruciare le sinagoghe.
Purtroppo, ciò avvenne nella "Notte dei Cristalli" del 1939.
Gli antisemiti parlano (a sproposito) del caso del Beato Simonino da Trento (1472-1475) il bambino che fu ucciso da un gruppo di ebrei e che la Chiesa oggi riconosce come martire.
Ora, la colpa di questo omicidio fu solo delle persone che lo fecero e non degli ebrei in generale.
Mi sembra un po' il discorso degli ebrei accusati di essere un popolo deicida, di avere crocifisso Gesù Cristo.
Nel 1966, il Concilio Vaticano II riuscì a chiarire la situazione con la dichiarazione "Nostra Aetate", di cui riporto codesto stralcio:
"La religione ebraica
4. Scrutando il mistero della Chiesa, il sacro Concilio ricorda il vincolo con cui il popolo del Nuovo Testamento è spiritualmente legato con la stirpe di Abramo.
La Chiesa di Cristo infatti riconosce che gli inizi della sua fede e della sua elezione si trovano già, secondo il mistero divino della salvezza, nei patriarchi, in Mosè e nei profeti.
Essa confessa che tutti i fedeli di Cristo, figli di Abramo secondo la fede (6), sono inclusi nella vocazione di questo patriarca e che la salvezza ecclesiale è misteriosamente prefigurata nell'esodo del popolo eletto dalla terra di schiavitù. Per questo non può dimenticare che ha ricevuto la rivelazione dell'Antico Testamento per mezzo di quel popolo con cui Dio, nella sua ineffabile misericordia, si è degnato di stringere l'Antica Alleanza, e che essa stessa si nutre dalla radice dell'ulivo buono su cui sono stati innestati i rami dell'ulivo selvatico che sono i gentili (7). La Chiesa crede, infatti, che Cristo, nostra pace, ha riconciliato gli Ebrei e i gentili per mezzo della sua croce e dei due ha fatto una sola cosa in se stesso (8). Inoltre la Chiesa ha sempre davanti agli occhi le parole dell'apostolo Paolo riguardo agli uomini della sua stirpe: « ai quali appartiene l'adozione a figli e la gloria e i patti di alleanza e la legge e il culto e le promesse, ai quali appartengono i Padri e dai quali è nato Cristo secondo la carne» (Rm 9,4-5), figlio di Maria vergine.
Essa ricorda anche che dal popolo ebraico sono nati gli apostoli, fondamenta e colonne della Chiesa, e così quei moltissimi primi discepoli che hanno annunciato al mondo il Vangelo di Cristo.
Come attesta la sacra Scrittura, Gerusalemme non ha conosciuto il tempo in cui è stata visitata (9); gli Ebrei in gran parte non hanno accettato il Vangelo, ed anzi non pochi si sono opposti alla sua diffusione (10). Tuttavia secondo l'Apostolo, gli Ebrei, in grazia dei padri, rimangono ancora carissimi a Dio, i cui doni e la cui vocazione sono senza pentimento (11). Con i profeti e con lo stesso Apostolo, la Chiesa attende il giorno, che solo Dio conosce, in cui tutti i popoli acclameranno il Signore con una sola voce e « lo serviranno sotto uno stesso giogo » (Sof 3,9) (12).
Essendo perciò tanto grande il patrimonio spirituale comune a cristiani e ad ebrei, questo sacro Concilio vuole promuovere e raccomandare tra loro la mutua conoscenza e stima, che si ottengono soprattutto con gli studi biblici e teologici e con un fraterno dialogo.
E se autorità ebraiche con i propri seguaci si sono adoperate per la morte di Cristo (13), tuttavia quanto è stato commesso durante la sua passione, non può essere imputato né indistintamente a tutti gli Ebrei allora viventi, né agli Ebrei del nostro tempo.
E se è vero che la Chiesa è il nuovo popolo di Dio, gli Ebrei tuttavia non devono essere presentati come rigettati da Dio, né come maledetti, quasi che ciò scaturisse dalla sacra Scrittura. Curino pertanto tutti che nella catechesi e nella predicazione della parola di Dio non si insegni alcunché che non sia conforme alla verità del Vangelo e dello Spirito di Cristo".
Eppure, il caso di Simonino da Trento fu usato per attaccare gli ebrei.
Ogni comunità ha in sé le persone buone e le mele marce.
Le persone buone e le mele marce sono tra noi cattolici, tra i protestanti, tra gli ortodossi, tra gli ebrei, tra i massoni e tra tutti gli altri.
Mi viene in mente il musulmano Muhammad Taha (1909 o 1911-18 gennaio 1985) che cercò di riformare l'Islam, ponendo in evidenza le sure meccane del Corano.
Le sure meccane sono quelle pacifiche ed antiche, a differenza di quelle medinesi, le quali sono politiche.
Purtroppo, Taha finì la sua vita condannato a morte per eresia, nel 1985.
Forse, serve un po' di senno da parte di tutti.
Ogni persona dovrà rispondere delle sue azioni ma (come si suol dire) "buttare il bambino con l'acqua sporca" è controproducente nei rapporti umani.
Penso che la cultura debba essere un veicolo di rapporti umani sinceri e non causa di scontro, cosa che sta diventando oggi.
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