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mercoledì 27 marzo 2019

Scontro sulla famiglia, manca la cultura liberale

Riporto questo stralcio dell'articolo scritto su "Atlantico Quotidiano" da Roberto Penna, il quale è intitolato "Si riaccende lo scontro sulla famiglia e i diritti civili, ma la cultura liberale è ancora la grande assente":
"Il tema della famiglia o delle famiglie, viste al plurale sia come unioni di uomini e donne che come legami fra persone del medesimo sesso, è tornato ad agitare la politica italiana e a porre nuove divisioni nella maggioranza di governo, come se essa non litigasse già abbastanza su tanti altri argomenti. Il ritorno di fiamma dello scontro su famiglia tradizionale e diritti civili, molto divisivo in Italia, è dovuto senz’altro al Congresso mondiale delle famiglie, che si svolgerà a Verona dal 29 al 31 marzo prossimi. Il Governo sembrava intenzionato, fino a qualche giorno fa, ad offrire il proprio patrocinio alla kermesse, poi vi è stato il passo indietro. Matteo Salvini, legittimamente, parteciperà all’evento, mentre Di Maio, altrettanto legittimamente, farà altro. Le polemiche tuttavia galoppano e forse aumenteranno d’intensità durante e subito dopo il congresso di Verona.

Diamo dei cognomi, più che altro per comodità di linguaggio e per capirci meglio. Tra il fronte di Salvini, Meloni e Massimo Gandolfini, presidente del Family Day nonché attivista pro-life da sempre, e quello di Monica Cirinnà, senatrice Pd e prima firmataria della legge del 2016 sulle unioni civili, scopriamo, per l’ennesima volta e con rinnovata delusione, come continui a mancare in Italia un autentico spirito liberale, grazie al quale sarebbe più semplice affrontare, a livello tanto legislativo quanto culturale, le sfide inevitabili di una società in perenne evoluzione, che però non può nemmeno scordarsi le proprie radici. L’ormai storico “Non possiamo non dirci cristiani”, pronunciato peraltro da un liberale, Benedetto Croce, non da un democristiano, dovrebbe fare riflettere ancora oggi"
.

Anche a me piacerebbe scrivere su "Atlantico Quotidiano".
Purtroppo, qui in Italia la cultura liberale non è preponderante.
Servirebbe una "Rivoluzione culturale" (mi si si scusi l'espressione) per sradicare anni ed anni di pensiero socialista, il quale ha fatto tanto male al nostro Paese.
Il pensiero socialista è stato causa di arretratezza, della quale noi oggi paghiamo il prezzo.
Nella cultura liberale autentica, i diritti individuali debbono essere garantiti a tutti.
Questo vale anche per gli omosessuali.
Ora, il matrimonio rientra nella sfera dei diritti individuali?
La risposta è complessa.
Infatti, il matrimonio non è solo una legittimazione di un'unione tra due persone agli occhi della legge  (il che di per sé potrebbe rientrare nella sfera dei diritti individuali) ma comporta anche questioni che vanno ben al di là del semplice rapporto tra le due persone prima citate.
Infatti, come dice la stessa parola "matrimonio", questa forma di unione comporta anche le questioni della maternità e della paternità, le quali vanno ben oltre la sfera dei diritti individuali.
In pratica, istituire il matrimonio tra persone dello stesso sesso rischia di aprire il capitolo inerente alla questione degli uteri in affitto e delle banche del seme, con il rischio di un certo "Far West" nel mondo della fecondazione artificiale.
Sia ben chiaro, la questione degli uteri in affitto vale anche per le coppie eterosessuali.
Purtroppo, il tema è stato affrontato in maniera illiberale.
Da una parte, si è creato il blocco pro-matrimonio omosessuale, di cui fa parte la senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà, che arriva ad usare anche dei toni sguaiati contro la famiglia tradizionale, quella formata da uomo e donna regolarmente sposati, mentre dall'altra, per reazione, ci sono coloro che non accettano di dare un riconoscimento giuridico alle coppie di fatto, omosessuali ed eterosessuali.
Certamente, il disprezzo che i gruppi pro-matrimonio omosessuale ha verso la famiglia tradizionale e verso la nostra cultura non aiuta.
Anzi, certe provocazioni hanno infiammato il dibattito.
Per questo, io temo che una vera soluzione condivisa al problema non si troverà.




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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".