Quella comunità che non c'è

Ringrazio l'amica e socia Stephanie Caracciolo che mi ha segnalato codesta immagine con le tre scimmiette che fanno il "non vedo, non sento e non parlo" e con una quarta che usa un cellulare.
Ora, noi ci troviamo di fronte ad una grande "comunità virtuale", attraverso Facebook e gli altri social-network.
In questa comunità siamo tutti "amici".
Però, parlare di amicizia in senso stretto del termine è ben altra cosa.
L'amicizia nasce anche attraverso la condivisione di idee e di esperienze vere.
Oggi, si conoscono persone che abitano in capo al mondo mentre non si dialoga più con coloro che abitano nella stessa città.
Certo, il mio caso è un po' particolare, dato che non dialogo con molti dei miei compaesani per motivi diversi dall'avere un account su Facebook.
Ci sono situazioni umane che spesso incidono nei rapporti con le persone.
Però, oggi noi vediamo ragazzi che stanno insieme in un gruppo ma che non si parlano e preferiscono chattare con gente lontana.
Questo non è socializzare.
Io, per esempio, sto cercando di fare diventare reali alcune amicizie virtuali.
Con Stephanie Caracciolo e Silvia Morelli, per esempio, ho anche un rapporto di corrispondenza.
Io e Morris Sonnino abbiamo in mente di prestarci i libri.
Inoltre, spero di incontrare gli "amici" siciliani, come le persone menzionate qui sopra e non solo.
L'amicizia è anche confronto diretto e scambio di esperienze autentiche e non solo uno scambio di idee via chat.