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venerdì 3 ottobre 2014

Perché in Europa aumenta il centrodestra...e in Italia no?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo scritto da Francesco Signoretta su "Il Secolo d'Italia"  che è intitolato "In tutta Europa avanza il centrodestra, in Italia no. E' il momento di uscire dalla rassegnazione".
Escludendo l'area scandinava (ove c'è una tradizione socialdemocratica consolidata), in molti Paesi europei c'è voglia di centrodestra o di destra.
In Francia, l'UMP dell'ex-presidente Nicolas Sarkozy e il Front National di Marine Le Pen crescono.
In Spagna, l'era Zapatero è cessata completamente ed ora il Partido Popular ha una posizione consolidata.
Nel Regno Unito, la sconfitta degli indipendentisti scozzesi (che sono di sinistra) ha segnato la vittoria del governo di David Cameron.
In Bulgaria prevale il centrodestra e in Ungheria il centrodestra ha il potere.
Questa cosa riguarda anche i Paesi extraeuropei.
In Canada governa il Conservative Party di Stephen Harper e negli USA il Grand Old Party rischia seriamente di azzoppare il presidente democratico Obama alle elezioni di Medio Termine.
In Australia, governa il Liberal Party di Tony Abbott.
Qui in Italia, invece, il centrodestra non cresce nei consensi.
Proviamo a capirne il motivo.
Il primo motivo sta nella sua frammentazione.
Oggi il centrodestra italiano è spaccato in tanti piccoli movimenti.
C'è Forza Italia, che è un grande partito, e c'è la Lega Nord, che è un partito non meno grande, se pur solo dell'Italia settentrionale.
Per il resto, ci sono piccoli partiti, come il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, che è nato da una scissione del Popolo della Libertà.
Tante scissioni che ci sono state nel centrodestra (come questa o quella di Gianfranco Fini che è avvenuta nel 2010) sono state determinate da interessi particolari o da questioni personali.
Inoltre, in una parte del centrodestra prevale ancora una mentalità democristiana.
La Democrazia cristiana ha formato tanta parte degli esponenti del centrodestra.
Oggi una parte di questi esponenti fanno quello che facevano i vecchi democristiani, guardando a volte a destra e a volte sinistra.
Questo è il classico atteggiamento dell'Unione di Centro e del Nuovo Centrodestra, il classico atteggiamento del "doppio forno".
Questi partiti dicono di volere stare nel centrodestra e da lì provengono ma governano con il Partito Democratico e con esso sono pronti a fare alleanze in base alla convenienza.
Quanto al presidente Berlusconi, egli ha rappresentato un punto di coagulo delle forze di centrodestra.
Ora, in seguito alle vicende giudiziarie che ne hanno ridotto l'agibilità politica, non riesce più a coagulare queste forze.
A questo punto, nelle forze del centrodestra deve prendere corpo l'idea secondo cui per essere realmente di centrodestra si deve essere per la difesa della famiglia, per la libertà di impresa, per la difesa della vita, contro l'immigrazione clandestina, per la riduzione delle tasse e contro questa tecnocrazia europea.
Questo deve distinguere chi fa parte del centrodestra dagli altri.
Cordiali saluti.




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Ringrazio un caro amico di questa foto.