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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 10 ottobre 2014

Il caso di Bettino Craxi e della giustizia malata!

Cari amici ed amiche,

premetto, io non sono socialista né ho mai simpatizzato politicamente per Bettino Craxi (1934-2000).
Io sono ben altra cosa rispetto ai socialisti.
Infatti, io mi rifaccio ai valori della destra cattolica (per ciò che concerne i temi etici) e del liberalismo economico.
Però, qualcosa sulla vicenda di Bettino Craxi la debbo dire.
Quanto accaduto a lui rappresenta ancora oggi il caso di una giustizia che non funziona.
Contro Craxi, in quegli anni '90, venne detta e fatta ogni cosa.
Mentre su di lui vennero concentrate tutte le indagini possibili, altra gente, che magari fece cose peggiori rispetto a quelle di cui egli fu accusato, restò praticamente nell'ombra.
Così, l'ex-premier venne costretto a scappare ad Hammamet (in Tunisia), per in Italia non si sarebbe potuto difendere,  mentre altri (che magari potrebbero avere realmente commesso delle cose peggiori di quelle di cui lui fu accusato) sono ancora oggi qui in Italia e continuano ad operare.
Lo scandalo di "Tangentopoli" era nato con l'intento di fare pulizia della corruzione (che c'era) ma poi divenne un modo per distruggere completamente il ceto politico esistente, rovinando anche vite di persone che poi vennero scagionate dalle accuse perché innocenti.
Ancora oggi, queste cose si vedono.
Non mi riferisco solo al presidente Berlusconi, che rappresenta un altro caso eclatante.
Mi riferisco anche al caso dell'ex-presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, accusato di avere preso tangenti nell'inchiesta MOSE.
Mentre Galan è stato trattato come il peggiore dei criminali, ad Enrico Sganzerla, un commercialista originario di Cerea (in Provincia di Verona),ha tentato di uccidere con quindici coltellate la sua ex-fidanzata, sono stati dati gli arresti domiciliari.
Oggi, l'ex-fidanzata di Sganzerla, Laura Roveri, vive sotto scorta, poiché ella abita a Nogara, un paese che si trova a tredici chilometri da Cerea. 
Conosco la zona poiché non è lontana da dove abito io.
Il giudice ha motivato questa decisione perché (secondo lui) Laura non avrebbe rischiato la vita.
Ciò è falso poiché a quella povera ragazza era stata data anche una coltellata al collo.
Eppure, nonostante ciò, ad una persona così pericolosa (e che può fuggire e reiterare il reato) sono stati dati gli arresti domiciliari.
Io stesso, la mia famiglia e altri vicini della zona in cui abito avevamo avuto problemi con un vicino etilista che minacciava ed insultava le persone.
Io ero stato anche minacciato di morte da lui, che aveva tentato anche di buttarmi giù dalle scale.
Questa persona era arrivata anche alle vie di fatto con dei miei vicini e aveva picchiato anche una signora che aveva più di ottant'anni.
C'era stata la denuncia e c'era stato il processo.
Il giudice lo aveva assolto perché "i fatti non sussistevano".
Tra il serio ed il faceto, mi viene da dire una frase una delle frasi di boss Hogg, il noto personaggio della serie TV americana "Hazzard" impersonato da Sorrell Booke, che recita: "La corruzione va bene ma la violenza no".
Sia chiaro, non sto inneggiando alla corruzione.
Il caso di Craxi è ancora oggi il simbolo di una giustizia che non funziona (poiché è autoreferenziale) e che pensa più alla politica anziché fare il proprio dovere.
Cordiali saluti.






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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.