I violenti contro il dissenso

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo scritto da Andrea Lavelli su "La Nuova Bussola Quotidiana", articolo che è intitolato "Sentinelle aggredite. Il silenzio spaventa i violenti".
Ringrazio l'amica e collaboratrice Francesca Padovese che mi l'ha portato all'attenzione.
Francesca mi ha segnalato anche un altro articolo che è stato scritto sempre su "La Nuova Bussola Quotidiana" (questa volta da Gianluca Helfer) e che è intitolato "Un prete aggredito a Rovereto"
Quanto accaduto a Bologna, in cui dei violenti e facinorosi hanno aggredito le "Sentinelle in Piedi" ci deve fare riflettere.
Anch'io, giusto ieri, sono stato pesantemente attaccato su questo blog ed incomincio a pensare che sia in pericolo la mia incolumità.
Anche questa mattina, io ho ricevuto attacchi molto pesanti.
Oramai è evidente che qui in Italia ci sia un clima molto pesante.
Chi espone le proprie idee rischia davvero di incappare in situazioni molto gravi.
Ora, coloro che accusano gli altri di "fascismo" (i comunisti e quelli della lobby LGBT) sono i primi squadristi.
Essi sono coloro che compiono atti di violenza, esattamente come facevano le squadracce fasciste.
Tra questi signori che vanno in giro con le bandiere rosse del comunismo e con quelle con i colori dell'arcobaleno a picchiare dei manifestanti pacifici (quali sono le "Sentinelle in Piedi") non sono diversi dagli squadristi fascisti che picchiavano i dissidenti negli anni '20 del s.
Anzi, i comunisti di oggi sono anche peggiori degli squadristi fascisti degli anni '20.
Le "Sentinelle in Piedi" hanno la "colpa" di manifestare per una cosa che i comunisti odiano, la famiglia.
Basti pensare a quello che scrissero Karl Marx e Friedrich Engels contro la famiglia.
Engels scrisse:

"La moderna famiglia singola è fondata sulla schiavitù domestica della donna, aperta o mascherata, e la società moderna è una massa composta nella sua struttura molecolare da un complesso di famiglie singole. Al giorno d’oggi l’uomo, nella grande maggioranza dei casi, deve essere colui che guadagna, che alimenta la famiglia, per lo meno nelle classi abbienti; il che gli dà una posizione di comando che non ha bisogno di alcun privilegio giuridico straordinario. Nel mondo dell’industria lo specifico carattere dell’oppressione economica gravante sul proletariato, spicca in tutta la sua acutezza soltanto dopo che tutti i privilegi legali particolari della classe capitalistica sono stati eliminati, e dopo che la piena eguaglianza di diritti delle due classi è stata stabilita in sede giuridica. La repubblica democratica non elimina l’antagonismo tra le due classi: offre al contrario per prima il suo terreno di lotta. E cosí anche il carattere peculiare del dominio dell’uomo sulla donna nella famiglia moderna, e la necessità, nonché la maniera, di instaurare un’effettiva eguaglianza sociale dei due sessi, appariranno nella luce piú cruda solo allorché entrambi saranno provvisti di diritti perfettamente eguali in sede giuridica. Apparirà allora che l’emancipazione della donna ha come prima condizione preliminare la reintroduzione dell’intero sesso femminile nella pubblica industria, e che ciò richiede a sua volta l’eliminazione della famiglia monogamica in quanto unità economica della società.

F. Engels, L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato, Editori Riuniti, Roma, 1963, pagg. 101-103 e 109-110".

A voi sta una riflessione.
Io non mi farò intimidire e non starò zitto.
Cordiali saluti.