leggete l'articolo de "Il Sussidiario" che è intitolato "Vita di Gesù/ Il documento che descrive un miracolo raccontato da un testimone oculare".
Ignazio Perrucci, uno storico che opera presso l'archivio di Città del Vaticano ha scoperto una cosa che potrebbe confermare non solo l'esistenza di Gesù Cristo ma anche il suo operato.
Perrucci ha trovato un documento che presumibilmente fu scritto dallo storico romano Marco Velleio Patercolo, uno storico vissuto all'epoca dell'imperatore Tiberio (42 BC-37 AD).
L'imperatore Tiberio regno dal 14 AD al 37 AD.
Patercolo scrisse di una città di nome Sebastia, una città che oggi si trova nella West Bank, quella zona che qualcuno chiama Palestina.
Secondo quanto scritto, Gesù Cristo andò lì e visitò una donna di Elisheba.
Ella partorì un bambino morto.
Allora, secondo quanto riportato da Patercolo, Gesù prese il bambino, recitò una preghiera incomprensibile ed il bambino tornò in vita.
Ora, faccio notare che Patercolo al momento dei fatti si trovava proprio a Sebastia.
Quindi, egli potrebbe avere visto quei fatti personalmente.
Il documento parla chiaro.
Nomina anche Gesù in latino e in greco.
Esso è stato esaminato con l'esame del C14 e si è scoperto che risale ad un periodo compreso tra il 20 AD ed il 45 AD.
Presumibilmente, Patercolo morì il 31 AD.
Quindi, egli potrebbe avere visto Gesù agli inizi della sua attività.
Ricordo, infatti, che (secondo la tradizione ispirata dalla fonti storiche) Gesù iniziò ad operare quando aveva trent'anni.
Ricordo, infine, che Patercolo era un romano.
Quindi, egli era pagano e non avrebbe avuto nessun interesse a diffondere il mito del Messia ebraico.
Quindi, la scoperta potrebbe davvero confermare la Bibbia.
Cordiali saluti.
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