leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Lavoro, i dubbi azzurri sulla riforma: "Puzza di grande imbroglio"".
Forza Italia teme che il premier Matteo Renzi ceda di fronte alle prese di posizioni della sinistra del suo partito, il Partito Democratico, e che annacqui la riforma del mercato del lavoro.
Di questa riforma, l'onorevole Renato Brunetta (deputato di Forza Italia) ha detto:
"C'è il rischio di un grande imbroglio. Da quello che è uscito dalla direzione del Pd non si capisce bene, ma c'è il dubbio che tutto rimanga come prima. Camusso d'accordo, Damiano d'accordo. Vuol dire che quello che propone Renzi è un nulla di fatto, rimanere alla situazione attuale.
Il fatto di ammettere la reintegra non solo per ragioni discriminatorie ma anche per ragioni disciplinari di fatto vanifica la portata eversiva della riforma, nel senso che ritorniamo pienamente alla legge Fornero. Sarebbe l'ennesimo imbroglio, l'ennesimo trucco, e non ce lo meritavamo. Speriamo non sia così, io mi ero anche illuso della sterzata innovativa e riformatrice di Renzi ma evidentemente prevale sempre e comunque il richiamo della foresta.".
In pratica, come scrisse magnificamente William Shakespeare, potrebbe esserci tanto rumore per nulla.
Qui in Italia non c'è lavoro anche a causa dei lacci burocratici che bloccano tutto (e l'articolo 18 è uno di questi lacci) e, dopo tanta cagnara che è stata fatta ed il gran polverone che è stato sollevato, alla fine resterebbe tutto così com'è.
In pratica, un lavoratore dipendente che è stato licenziato per giusta causa (per le sue inadempienze o per il suo comportamento scorretto sul lavoro) potrebbe andare da un giudice ed ottenere il reintegro.
Un conto è reintegrare chi ha subito un licenziamento ingiustificato (e questa è una cosa giusta) un altro è reintegrare chi è stato licenziato giustamente (per esempio, perché è un fannullone), impedendo di fatto nuove assunzioni, perché nel nostro Paese la maggioranza delle imprese è costituita da piccole e medie imprese.
Questa è follia pura!
Cordiali saluti.
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