questa settimana è stata un inferno.
Qui nel centro-nord dell'Italia ci sono stati forti temporali, trombe d'aria e "bombe d'acqua", con danni e (purtroppo) con vittime.
Genova è in ginocchio, il basso Piemonte è un disastro, qui nel Mantovano vi è una situazione analoga, l'Emilia-Romagna è stata colpita pesantemente e la Maremma toscana (che tanti anni fa visitai) è allagata.
Subito i teorici del complotto iniziano a parlare di "manipolazioni del clima", di "scie chimiche" e di "HAARP".
Ora, pur non escludendo la possibilità del fatto che l'uomo possa interferire con il clima, io voglio ricordare (però) che storicamente il clima stesso cambia per vie naturali.
Per esempio, nel V secolo AD ci fu una piccola glaciazione che generò una grave carestia.
A causa del clima più freddo molti raccolti andarono a male.
In quel periodo l'Impero Romano d'Occidente cadde (476 AD).
Anche nel X secolo AD ci fu una piccola glaciazione.
Tra il 974 ed il 975 AD ci fu un inverno rigidissimo che portò ad una carenza dei raccolti.
In Francia morì un terzo della popolazione.
Ci fu una situazione analoga tra il 1315 ed il 1317.
Il clima fu più freddo.
In Olanda, i polder erano attaccati dalle mareggiate.
In Inghilterra (secondo quanto riportato dallo storico dell'epoca Thomas Walsingham) il clima sfavorì i raccolti.
Una situazione analoga si verificò nel resto d'Europa.
Successivamente, la popolazione fu decimata dalla peste nera.
Questi furono solo tre episodi di clima impazzito.
Eppure, non c'erano HAARP, le scie chimiche ed il riscaldamento globale.
In questi momenti non si deve scatenare la psicosi.
Cordiali saluti.
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