Cari amici ed amiche
Innanzitutto, vi auguro buona Pasqua.
Voglio parlarvi del sionismo. Non lo voglio fare, però, parlando della storiografia, dal 1870 (anno in cui ci furono i primi movimenti sionisti in Romania) fino ai giorni nostri, passando attraverso quello che fece Theodor Herzl ( nella foto 1860-1904) e la nascita dello Stato di Israele nel 1948.
Voglio solo fare delle considerazioni che, forse, potrebbero essere controcorrente, rispetto ad una certa stampa e ad un certo mondo politico ed intellettuale.
Io penso che il sionismo non sia negativo.
Immaginate, tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX in Europa ci furono forti fermenti di tensioni varie.
L'Europa di quegli anni era un'Europa secolarizzata ed influenzata dalle idee del Positivismo, idee che esaltavano la scienza a scapito dei valori come la fede e la dignità dell'uomo in quanto tale e che ritenevano l'uomo più simile ad una macchina.
Quella Europa (che rifiutò Dio) fu il "terreno di coltura" di quei mali che vennero chiamati totalitarismi, come comunismo e nazismo, due regimi che, al di là dell'apparente ostilità, furono simili.
Forse più di altri, gli ebrei di allora sentivano l'insicurezza del clima europeo e che qualcosa di molto negativo sarebbe successo.
Essi aspiravano (legittimamente) ad una maggiore sicurezza.
Oltre a ciò, fin dai tempi della diaspora (70 AD), gli ebrei sognavano di potere un giorno tornare a Gerusalemme.
Questo sogno tenne unite le varie comunità ebraiche sparse per l'Europa e le mantenne coese al loro interno.
Da tutto ciò nacque il sionismo.
In pratica, il sionismo fu una reazione a quel brutto clima che stava funestando l'Europa nella fine del XIX secolo e che l'avrebbe incendiata con la guerra e bagnata con tanto sangue innocente nel XX.
Quegli ebrei che fecero il sionismo furono, quindi, degli eroi.
Avevano capito l'andazzo.
Se anche tra noi cristiani ci fossero state della persone che si fossero comportate come loro, forse, Adolf Hitler e Josef Stalin non avrebbero fatto molta strada.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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