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martedì 17 aprile 2012

IGNAVIA, UN MALE MOLTO ATTUALE

Cari amici ed amiche.

Tra tutti i mali possibili, l'ignavia è uno dei peggiori.
Nella sua "Divina Commedia", Dante Alighieri, ad esempio, mise gli ignavi all'Inferno.
Il canto III, il grande poeta fiorentino ne parla in questo modo:

"E io ch'avea d'error la testa cinta,


dissi: "Maestro, che è quel ch'i' odo?
e che gent'è che par nel duol sì vinta?".

Ed elli a me: "Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro
che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.

Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.

Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli".

E io: "Maestro, che è tanto greve
a lor che lamentar li fa sì forte?".
Rispuose: "Dicerolti molto breve.

Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte.

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
"

Gli ignavi sono coloro che non si schierano.
Alcuni lo fanno per accidia, per pigrizia. Altri lo fanno per paura ed altri ancora lo fanno per opportunismo.
Vi racconto la mia esperienza.
Io, ad esempio,qui a Roncoferraro (in Provincia di Mantova) mi impegno pubblicamente, facendo proposte (è famosa quella degli impianti di illuminazione a diodi LED ma non c'è solo quella).
Tuttavia, c'è chi mi dice frasi come "Ma che te lo fa fare?", "Lascia lì!", "Pensa ai tuoi interessi!", "Io non mi schiero e non farlo anche tu!", "Se ti schieri, ti metti contro troppe persone", "Se ti schieri, non lavorerai mai!" e via dicendo.
Queste frasi sono prodotti dell'ignavia, un'ignavia spesso causata dall'opportunismo.
Intendiamoci, io non voglio mettermi contro nessuno, né voglio fare la guerra a nessuno, ma ritengo che l'uomo sia stato creato libero da Dio e  proprio perché libero, ritengo che egli abbia il diritto di schierarsi e di prendere posizione.
Mi sono messo contro qualche persona e quando ho fatto un cosa giusta me ne sono preso il merito e quando ho sbagliato ho sempre chiesto scusa ma ho fatto quello che ho ritenuto giusto e la mia coscienza è a posto.
Gli ignavi, invece, non si schierano.
Anzi, a mio giudizio, sono peggiori anche di chi mostra apertamente delle idee malvagie e sbagliate.
Io penso, ad esempio, che  forme di criminalità organizzata (come la camorra, la 'ndrangheta e la mafia)  non siano forti per le loro armi ma per il silenzio di molti.
Lo stesso vale per i totalitarismi, come nazismo e comunismo, o per quei regimi che perseguitano i cristiani.
Il male non vince per a sua forza ma per il silenzio di chi dovrebbe parlare.
Mi viene in mente, di nuovo quel film horror che non mi piace e di cui ho fatto una recensione poco lusinghiera (perché a mio modo di vedere è blasfemo ed antisemita, poiché Dagon era la divinità dei Filistei, un popolo nemico degli antichi Ebrei), "Dagon-la mutazione del male" .
Mi viene in mente il vecchio Ezequiel (il personaggio interpretato dal compianto Paco Rabal) che, mentre raccontava al protagonista, Paul Marsh (che è stato interpretato da Ezra Godden), il segreto e la maledizione di Inboca, ad un certo punto disse: "Tutti dovevano adorare Dagon o morivano".
Questa frase è emblematica dell'orrore che può portare l'ignavia.
In pratica, l'ignavo va a seconda di come tira il vento o, per dirla in mantovano, "due agh'è al formenton", in italiano "dove c'è il granoturco".
Lo stesso discorso può valere per quegli angeli che non si schierarono con Lucifero né con Dio.
Essi si sarebbero schierati con chi avrebbe vinto.
Termino con una mia poesia:

LI IGNAVI 


"E io ch'avea d'error la testa cinta,


  dissi: "Maestro che è quel ch'io odo?
  e che gent'è che par nel duol sì vinta?"".


Nec omini di lu diavulu...nec santi...
di palori...accussì nto lu Nfernu mittìu...
di 'ntellettu lu pueta Danti.
et comu ficiru...accussì fanu camora a Diu...
raggia a tutti li cosi gravi...
chisti sunt omini di morti...picchì lu mali ùn cummattunu...
chisti sunt tristi l'omini ignavi.




Cordiali saluti. 









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