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martedì 17 aprile 2012

DUOMO DI SIENA UN ESEMPIO DI ARTE GOTICA ITALIANA

Cari amici ed amiche.

Nel 1998 visitai Siena, durante una gita scolastica, quando ero in IV superiore.
Di Siena sono noti Piazza del campo, il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia.
Però, anche il suo duomo (dedicato a Santa Maria Assunta) non è niente male.
L'inizio della sua costruzione è databile al 1221 non si poté considerare terminato fino agli ultimi anni del secolo XV.
La sua facciata in marmo bianco è particolare e può essere divisa in due.
La sua parte inferiore è romanica, con i suoi tre portali e le statue di Giovanni Pisano ci danno l'idea di una spiritualità serena e sofferta allo stesso tempo.
La parte superiore, invece, con le sue tre cuspidi decorate a mosaici di stile bizantino-veneziano che furono fatti nel 1877 dall'artista Castellani, è l'esplosione dello stile gotico.
Tuttavia, questo è uno stile gotico morigerato, rispetto a quello delle grandi cattedrali francesi, tedesche ed inglesi.
Le sue colonnine a tortile danno l'idea del movimento dello stile gotico.
Sotto la cuspide centrale, vi è l'ultima cena, disegnata nella vetrata del rosone, con ben trentatré busti dei Patriarchi e dei Profeti che le fanno da cornice.
Nel riquadro vi sono le immagini dei Quattro Evangelisti.
A decorare la facciata vi sono anche rilievi di santi e di animali.
Il campanile risale al 1313 ed è policromo e finemente decorato con monofore in basso e con esafore  in alto.
L'interno è policromo come l'esterno, ad eccezione delle volte che sono azzurre.
Il pavimento fu fatto con i lavori della tecnica detta a "tarsia" ed i suoi lavori durarono dal 1372 al 1562.
In tali lavori si impegnarono Giovanni di Stefano, Neroccio di Bartolomeo, Antonio Federighi, Pinturicchio, Francesco di Giurgio Martini e Domenico Beccafumi.
L'altare maggiore fu realizzato da Baldassarre Peruzzi nel 1532 mentre il tabernacolo bronzeo fu fatto dal Vecchietta tra il 1467 ed il 1472.
Nel 1506, esso prese il posto della celebre "Maestà" di Duccio di Buonisegna, insieme alle statue originali della facciata.
Ai lati dell'altare, c'è una serie di angeli realizzati da Giovanni di Stefano (1489), Francesco di Giorgio Martini (1490) e da Domenico Beccafumi (1548-1551).
A sinistra appare il pulpito di Nicola di Giovanni Pisano. Esso ha una forma ottagonale ed è in stile gotico.
E' sorretto da nove colonne (otto agli angoli ed una al centro).
Sulla navata si apre la cappella di San Giovanni Battista (che per la cronaca è anche il Santo Patrono di Roncoferraro, Mantova).
Essa conserva una reliquia del braccio del santo ed una scultura di Donatello che è stata realizzata nel 1457.
Nella Sala Piccolomini vi sono i corali miniati di Liberale da Verona, Guidoccio Cozzarelli ed altri autori.
Questa collana di capolavori è arricchita da un preziosissimo altare di Andrea Bregno (1481) che ospita quattro sculture di Michelangelo Buonarroti: San Pio, San Gregorio, San Paolo e San Pietro. Alla sommità dell'altare è posta una "Madonna col Figlio" di Jacopo della Quercia.
Inoltre, vi è l'opera scultorea "Le Tre Grazie", una copia romana di un'opera ellenistica realizzata tra il IV ed il II BC.
Il duomo di Siena è un'opera che rappresenta il paradigma del gotico italiano.
Come il romanico, il gotico in Italia è frammentato.
Mentre i Lombardia si usava il laterizio, in Toscana si usavano i marmi policromi.
Il caso di Siena è un esempio.
Inoltre, la minore imponenza delle chiese italiane rispetto a quelle d'Oltralpe ed il minore uso dell'arco a sesto acuto ci fa capire che il gotico italiano altro non è che un'evoluzione del romanico.
Va detto anche che la storia di Siena sia molto particolare.
Essa, infatti, era una città ghibellina ma filo-romana, al contrario della rivale Firenze, guelfa ma anti-romana.
Questo ci fa capire come sia stata l'Italia nel Medio Evo, un Paese in cui c'erano le fazioni ma non erano sempre ben distinte ed in cui si cambiava casacca a seconda della convenienza.
Non fu una situazione da quella attuale.
Forse, anche il duomo di Siena può essere una dei libri che raccontano la nostra storia, un libro di pietra.
Cordiali saluti.



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