Vi voglio parlare di uno degli enigmi che riguardano un noto quadro, la "Gioconda" di Leonardo da Vinci.
Essa fu realizzata tra il 1503 ed il 1514 e nasconde molti enigmi.
Pare che questo quadro ritragga Lisa Gherardini, la moglie di Francesco del Giocondo.
Ella potrebbe essere stata ritratta mentre era in gravidanza.
In realtà, c'è un particolare.
Se guardate il paesaggio alle spalle del soggetto, noterete che esso non ha nulla a che fare con la Toscana ma ha che fare con il Montefeltro, una zona al confine tra la Romagna, le Marche e la Toscana.
Proprio nelle Marche, ad Urbino, nacque in quel periodo un personaggio storico molto importante, Ippolito de' Medici (1511-1535).
Secondo la ricerca della professoressa Olivia Nesci, vi sarebbe un'ipotesi clamorosa.
Ippolito de' Medici potrebbe essere stato il figlio della Gioconda.
Ippolito era un figlio illegittimo di Giuliano de' Medici, il Duca di Nemours.
Quest'ultimo era figlio di Lorenzo il Magnifico, come Piero detto "il Fatuo" ed il Cardinale Giovanni, che divenne Papa con il nome di Leone X nel 1513.
Rimasto orfano del padre, Ippolito venne educato da insigni precettori pagati proprio da Papa Leone X, suo zio, che intese avviarlo alla carriera ecclesiastica.
Egli venne accolto anche dal cugino, il cardinale Giulio de' Medici, che nel 1523 divenne Papa, con il nome di Clemente VII.
Quest'ultimo sarebbe dovuto diventare signore di Firenze ma nel 1523 divenne Papa ed Ippolito (che divenne cardinale, governò la città in sua vece.
Tuttavia, Clemente VII ebbe un altro piano.
Infatti, egli volle Alessandro de' Medici detto "Il Moro" (1510-1537) come signore della città Toscana, Duca di Firenze.
Potrebbe esserci stato un motivo di questa scelta.
Secondo la storiografia, Alessandro fu figlio illegittimo di Lorenzo II ma vi sono fonti che dicono che egli sia stato figlio proprio del cardinale Giulio.Quindi, potrebbe esserci stata una scelta di nepotismo.
Ad Ippolito restò la carriera ecclesiastica ma egli non volle farla.
E così, incominciò un lungo braccio di ferro con il Papa Clemente VII.
Ippolito iniziò a ricattare il Papa e questi gli elargiva soldi e lo fece vivere nel Palazzo della Cancelleria a Roma.
Ippolito si creò una corte molto numerosa, molto costosa e con costumi discutibili.
Ciò fu cavalcato da protestanti, per creare una cattiva immagine della Chiesa cattolica.
Nel 1527, i Lanzichenecchi (i mercenari tedeschi al soldo di Carlo V) saccheggiarono Roma.
La famiglia Medici scappò da Firenze, ove venne restaurata la repubblica.
L'imperatore Carlo V ed il Papa si riappacificarono, creando lo scontro tra il Papato ed il Regno d'Inghilterra di re Enrico VII.
Il Papa chiese ed ottenne dall'imperatore l'aiuto per riportare Firenze sotto la signoria dei Medici, con l'assedio del 1529 .
A capo di questo assedio ci fu Alessandro, che divenne signore della città, il Duca di Firenze.
Ippolito, che sperava di prendere il potere a Firenze, fu allontanato dalla capitale toscana.
Così, egli divenne arcivescovo di Avignone, fino a che il Papa non lo fece cardinale.
Nel 1529, il Papa lo inviò in Ungheria nella spedizione organizzata da Carlo V contro i Turchi del sultano Solimano il Magnifico.
Tuttavia l'esperienza fu infelice, i cristiani furono sconfitti e lui entrò in conflitto con l'imperatore Carlo V.
Tornato in Italia, Ippolito ebbe dei guai a Venezia.
Egli si fece tanti nemici.
Tuttavia ne uscì indenne.
Egli si innamorò della giovane vedova di Vespasiano Colonna, Conte di Fondi, Giulia Gonzaga, da cui ebbe un figlio illegittimo.
Egli si alleò con i fuoriusciti di Firenze, coloro che furono contrari ad Alessandro de' Medici.
Il legame si rafforzò nel 1534, quando Fondi fu attaccata dai Turchi del corsaro Barbarossa.
La morte di questo personaggio avvenne nel 1535, a causa di un avvelenamento.
Nel 1534, morì Papa Clemente VII ed Ippolito chiese ad un potente cardinale, Alessandro Farnese, il sostegno per ottenere Firenze, in cambio del suo voto in Conclave.
Il cardinale fu eletto Papa con il nome di Paolo III.
Questi, però, non mantenne la promessa, perché voleva dare dei possedimenti ai suoi figli.
Ippolito entrò in conflitto anche con il Papa.
Egli lasciò Roma e volle andare i Sicilia, per poi passare a Tunisi, ove l'imperatore Carlo V volle sradicare i pirati turchi.
Arrivato ad Itri, nel sud del Lazio, egli incominciò a denunziare dei malori.
Chiamò anche l'amata Giulia Gonzaga.
Alla fine si scopri che egli fu avvelenato.
Le cure non servirono nulla e morì il 10 agosto 1535.
Fu sepolto nella basilica dei Santi Lorenzo e Damaso a Roma.
Per il suo carattere irrequieto ed ambizioso, egli ebbe molti nemici.
Tra questi, ci furono Alessandro, l'imperatore Carlo V ed il Papa.
Ora, Ippolito rappresentava a pieno titolo l'uomo del Rinascimento, un uomo formalmente religioso ma secolarizzato nel cuore colto ed amante dell'arte ma attaccato al potere.
Inoltre, il mistero che lo lega alla Gioconda rende questo personaggio ed il quadro di Leonardo ancora più interessanti.
Cordiali saluti.
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