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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 22 aprile 2012

La celebrazione dell'Eucaristia. Dalla «Prima Apologia e favore dei cristiani» di san Giustino, martire

Cari amici ed amiche.

L'amico Giovanni Covino (SEFT) mi ha fatto avere su Facebook questo brano tratto da un'omelia di San Giustino:

"A nessun altro è lecito partecipare all'Eucaristia, se non a colui che crede essere vere le cose che insegniamo, e che sia stato purificato da quel lavacro istituito per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e poi viva così come Cristo ha insegnato.

Noi infatti crediamo che Gesù Cristo, nostro Salvatore, si è fatto uomo per l'intervento del Verbo di Dio. Si è fatto uomo di carne e sangue per la nostra salvezza. Così crediamo pure che quel cibo sul quale sono state rese grazie con le stesse parole pronunciate da lui, quel cibo che, trasformato, alimenta i nostri corpi e il nostro sangue, è la carne e il sangue di Gesù fatto uomo.

Gli apostoli nelle memorie da loro lasciate e chiamate vangeli, ci hanno tramandato che Gesù ha comandato così: Preso il pane e rese grazie, egli disse: «Fate questo in memoria di me. Questo è il mio corpo». E allo stesso modo, preso il calice e rese grazie, disse: «Questo è il mio sangue» e lo diede solamente a loro.

Da allora noi facciamo sempre memoria di questo fatto nelle nostre assemblee e chi di noi ha qualcosa, soccorre tutti quelli che sono nel bisogno, e stiamo sempre insieme. Per tutto ciò di cui ci nutriamo benediciamo il creatore dell'universo per mezzo del suo Figlio Gesù e dello Spirito Santo.

E nel giorno, detto del Sole, si fà l'adunanza. Tutti coloro che abitano in città o in campagna convengono nello stesso luogo, e si leggono le memorie degli apostoli o gli scritti dei profeti per quanto il tempo lo permette.

Poi, quando il lettore ha finito, colui che presiede rivolge parole di ammonimento e di esortazione che incitano a imitare gesta così belle.

Quindi tutti insieme ci alziamo ed eleviamo preghiere e, finito di pregare, viene recato pane, vino e acqua. Allora colui che presiede formula la preghiera di lode e di ringraziamento con tutto il fervore e il popolo acclama: Amen! Infine a ciascuno dei presenti si distribuiscono e si partecipano gli elementi sui quali furono rese grazie, mentre i medesimi sono mandati agli assenti per mano dei diaconi.

Alla fine coloro che hanno in abbondanza e lo vogliono, danno a loro piacimento quanto credono. Ciò che viene raccolto, è deposto presso colui che presiede ed egli soccorre gli orfani e le vedove e coloro che per malattia o per altra ragione sono nel bisogno, quindi anche coloro che sono in carcere e i pellegrini che arrivano da fuori. In una parola, si prende cura di tutti i bisognosi.

Ci raduniamo tutti insieme nel giorno del Sole, sia perché questo è il primo giorno in cui Dio, volgendo in fuga le tenebre e il caos, creò il mondo, sia perché Gesù Cristo nostro Salvatore risuscitò dai morti nel medesimo giorno. Lo crocifissero infatti nel giorno precedente quello di Saturno e l'indomani di quel medesimo giorno, cioè nel giorno del Sole, essendo apparso ai suoi apostoli e ai discepoli, insegnò quelle cose che vi abbiamo trasmesso perché le prendiate in seria considerazione.".



Il cuore pulsante del Cristianesimo sta proprio nel credere che la Messa sia un incontro con Gesù Cristo risorto e che nelle due specie liturgiche dell'Eucaristia (il pane ed il vino) ci sia realmente la sua presenza.
Se non crede in ciò, una persona può essere definita brava o credente in qualcuno che sta in alto ma non può essere definita cristiana.
Per questo, non approvo quelle persone che sono cristiane ma che non danno l'importanza alla Messa e all'Eucaristia.
Queste persone dicono che Gesù insegnò a perdonare e che la fede cristiana si fonda sulla misericordia.
Che la misericordia sia importante è cosa nota ma essere cristiani vuole dire credere che Gesù sia morto e risorto e che la Messa, il Sacramento, sia l'incontro tra la comunità cristiana e Gesù nel suo corpo glorioso.
La fede cristiana, come tale, è comunitaria.
Basti pensare ai primi cristiani che certamente frequentavano il Tempio di Gerusalemme ma che poi insieme, come comunità, spezzavano il pane.
Quindi, la tradizione cristiana si fonda sulla Messa.
Certo, bisogna andare a Messa con fede e devozione ma ciò non toglie che la funzione sia il cardine della nostra religione
Forse, oggi noi faremmo meglio a tornare a questo principio, per poterci definire cristiani.
Cordiali saluti.








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