Cari amici ed amiche.
Sul blog "Campari De Maistre", ho letto un interessante articolo scritto da Federico Catani ed intitolato "Ridateci la morte cattolica!".
Effettivamente, sono concorde con Catani.
Oggi, tutto è spettacolo, persino un funerale.
Sembra che così si creda di mostrare maggiore dolore per il defunto e di rendere plateale ogni sensazione.
L'ultimo esempio di ciò è il caso di Piermario Morosini, il calciatore che militava nel Livorno e che è morto il 14 aprile scorso.
Ora, prima che morisse, pochi sapevano che chi fosse questo ragazzo di venticinque anni.
Con la sua morte, sono spuntati amici e parenti, pronti a parlare di lui in televisione o sui giornali.
Magari, molti di loro non lo conoscevano.
Questa è una spettacolarizzazione della morte.
Tutte le scene che hanno accompagnato la morte di Morosini, da quello che è successo in campo a funerale, è stato messo in televisione con tanto di moviola e dibattito, come se fosse stato un goal nella partita.
Tutto questo zelo sembra fatto più per fare audience che per fare capire il reale dolore dei cari del povero Morosini, un ragazzo di 25 anni.
L'articolo di Catani ha un punto molto interessante che recita:
"Perché Tarquinio e compagni non hanno usato lo stesso zelo per difendere Benedetto XVI dagli attacchi subiti nel 2009 per la remissione della scomunica ai vescovi lefebvriani e nel 2010 per i casi di pedofilia? ".
Questa domanda era stata posta dal giornalista Antonio Socci al direttore del quotidiano della CEI "L'Avvenire", Marco Tarquinio.
Anche una certa informazione cattolica ha ceduto al fascino dell'audience.
Se questa non è cupidigia, io sono il re d'Inghilterra.
La morte è una cosa seria.
Ora, faccio un discorso simile a quello di Catani.
Io, facendo una sorta di testamento, alla mia morte vorrei che il mio funerale venisse celebrato secondo il rito tridentino e che il prete facesse tante messe in mio suffragio, per l'anima mia.
Comunque, come l'amico che ha fatto l'articolo, cercherò di togliergli un po' di lavoro.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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