Sono passati sette anni da quel 02 aprile 2005, quando un grande uomo morì.
Questo grande uomo fu il Papa Giovanni Paolo II.
Oggi, questo grande uomo è beato ma già da prima che la Chiesa desse il via al processo di canonizzazione, egli fu grande tanto nel dolore, quanto nei momenti felici.
Questo grande uomo fu colui che cercò il dialogo con gli ebrei con gli altri cristiani e con gli esponenti delle altre fedi, pur difendendo i dogmi di Santa Romana Chiesa, cominciando dal no all'ordinazione sacerdotale delle donne, al no all'aborto e ai matrimoni gay e ad ogni altra cosa contraria alla dottrina cristiana.
Per questo, egli era già santo prima di salire al cielo.
Termino con una mia poesia che risale proprio al 2005:
PAPA
GIOVANNI PAOLO II
E da ove
a pugnare si diedero…
aspri lo slavo e il
teutonico…
in Magna Umiltà e d’Essa
Potentia….
al Seggio di Pietro egli
si mosse;
e nel Giusto e savio in
core…
prodigo il Saeculum egli
sfidò…
e puote niuno d’egli
portare…
all’Opra sua Sancta
invero;
e nel tempo viatore
l’uomo…
tristo o leale rammenti…
che il Divino Precetto è
seguitato…
da egli umile e potente.
Cordiali saluti.
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