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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 4 marzo 2019

Vi spiego il mio progetto per "La Civetta"

Su "Italia chiama Italia", ho scritto un articolo intitolato "Difendiamo la nostra lingua e la nostra cultura".

Ve ne riporto questo piccolo stralcio:

"Quale storia avrebbe avuto l’Italia se non fossero mai esistiti personaggi come Arnolfo di Cambio, Donatello di Niccolò di Betto Bardi, Leonardo da Vinci, Filippo Brunelleschi, Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio e Filippo Juvarra? Il nostro Paese sarebbe stato ignorato.

Noi italiani abbiamo il dono di avere una grande cultura millenaria, una cultura intrisa di tradizione greco-romana e di cultura giudaico-cristiana.

Però, sembra che noi lo ignoriamo. Per esempio, quanta gente conosce il nome dell’autore dell’affresco “Predica e morte dell’Anticristo” della cappella di San Brizio del duomo di Orvieto?

Io penso che ben poche persone sanno che l’affresco fu fatto da Luca Signorelli (1450-16 ottobre 1523). Dunque, un popolo che dimentica la propria storia e la propria cultura è un popolo destinato al declino. Spero di non essere un buon profeta"
.

Ora, parlo del mio progetto che vorrei portare avanti con la rivista dell'Associazione Culturale "Pensiero e Tradizione" di Mantova, "La Civetta".
L'idea mi è balenata discutendo con l'amico e socio e Morris Sonnino, il quale ha una caterva di libri ed io e lui ci confrontiamo spesso sulla cultura.
Abbiamo trovato una sintonia che è molto bella.
Avere un amico che non mi prende per scemo solo perché parlo di temi di storia e di libri è veramente bello.
La mia idea è quella di proporre degli articoli per "La Civetta" (con cui ho il piacere di collaborare) in cui si parla di storie e monumenti d'Italia da nord a sud.
Qualche giorno fa, ho mandato in redazione un articolo sul Santuario della Beata Vergine Maria di San Luca (che si trova a Bologna e che ho visitato) e ho già pronto il prossimo.
La mia volontà è quella di parlare di cultura e della storia del nostro Paese, facendo fare un "viaggio" attraverso i luoghi raccontati da me.
Questo sarà il mio impegno.
Forse, avrò la sindrome di Asperger, cosa che qualcuno potrebbe pensare, ma io sono convinto della mia idea.
Come ho scritto su "Italia chiama Italia", un popolo che dimentica la sua storia e la sua cultura è destinato a morire presto.
Una cosa che (per esempio) io ammiro degli ebrei è il fatto che questi ultimi abbiano difeso tutto il loro retroterra culturale.
Questo ha permesso a loro di sopravvivere fino ad oggi, nonostante tutte le persecuzioni subite.
Se gli ebrei, che sono un popolo piccolo di numero, sono sopravvissuti fino ad oggi, difendendo la loro cultura, a maggior ragione noi, che siamo un popolo numericamente un po' più consistente, abbiamo il dovere di fare altrettanto.
Giusto qualche ora fa, stavo discutendo con un amico riguardo alle gite delle comitive, che a mio modesto parere dovrebbero essere più culturali e che dovrebbero anche contemplare più visite a chiese, castelli, musei e monasteri.
Lui ha espresso un'idea diversa dalla mia e mi ha detto che se parlassi di certe cose con la gente comune non farei una bella figura.
Ora, il pensare sempre che "con la cultura non si mangi" e che "la cultura sia solo un orpello che non serve a vivere" è sbagliato.
In primis, con la cultura si può mangiare.
Basta renderla fruibile.
In secundis, la cultura del proprio Paese non è un orpello ma è qualcosa che ci permette di vivere come popolo.
L'esempio che ho fatto degli ebrei lo dimostra.
Dunque, noi italiani abbiamo il dovere di difendere la nostra cultura e la nostra storia, attraverso la conoscenza.
Noi capiremo ciò, prima che sia troppo tardi?


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