"Boom di attacchi anticristiani in Francia. A febbraio registrati 65 attacchi gravi fra statue decapitate, scritte sui muri, crocifissi spezzati, ostie profanate. L’ultima in ordine è la necropoli dei re francesi, la basilica di Saint-Denis a Parigi. Ma guai, noi daltonici, a parlare di questa cristanofobia strisciante, che non a caso si consuma nel paese epicentro della giudeofobia. Si deve parlare soltanto di islamofobia. Cosa sarebbe successo se 65 moschee fossero state profanate in questo modo?".
Io ho più volte parlato (e parlerò ancora fino alla morte) della questione di Cipro, la cui parte nord venne occupata dai Turchi nel 1974.
Nella sedicente Repubblica di Cipro del Nord (riconosciuta solo da Ankara) le chiese ed i monumenti cristiani sono distrutti o trasformati in moschee, in stalle, in depositi o in edifici destinati ad uso diverso da quello originale.
In Francia, e non solo, sta accadendo la stessa cosa.
Le chiese sono sotto attacco.
I cristiani (come gli ebrei) non sono sicuri.
Il caso di padre Hamel, il prete ucciso quasi tre anni fa, altro non è stato che un episodio eclatante di cristianofobia, in mezzo ad altre situazioni assai meno note.
La cosa brutta (però) è il fatto che tutto ciò passi "in cavalleria".
I mass media non parlano di ciò, come se avessero paura di parlare di cristianofobia.
Questo è il "politicamente corretto".
Infatti, quando ad essere attaccata è una moschea, ecco che i giornali parlano di "islamofobia".
Questa è la morte dell'Europa.
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