Stamane, ho scritto un articolo sulle condizioni di salute del nostro parroco, padre Alberto Bertozzi, il quale è all'ospedale.
Ora, nell'articolo c'era un'imprecisione.
La diagnosi ufficiale non è stata data ed io ho solo riportato un sentito dire riguardo ad una presunta influenza e la cosa mi è stata fatta notare.
Non ho precisato.
Del resto, so che codesta influenza è brutta, dato che anche io ho rischiato di dovere andare all'ospedale.
Io ho prontamente rettificato e chiedo scusa dell'errore.
Ringrazio la persona che mi ha segnalato l'imprecisione.
Ovviamente, non mi scuso di avere redatto l'articolo.
Infatti, l'ho scritto in totale buonafede e come gesto di vicinanza al mio parroco.
Ora, passo ad un tema generale, con una riflessione che ha avuto uno spunto dalla vicenda prima citata.
Vedete, noi blogger, come i giornalisti, abbiamo il dovere di non abusare della libertà di parola che abbiamo.
Per esempio, non dobbiamo diffamare nessuno.
Per contro, però, la nostra libertà è un dono prezioso che noi dobbiamo difendere.
Per esempio, chi mi dice che "dovrei smetterla di scrivere perché potrei passare per rompiscatole", forse, non ha capito nulla di una cosa: in una società autenticamente libera ognuno è libero di fare ciò che vuole a patto che non faccia del male al prossimo.
Questo è un cardine fondamentale di ogni società civile e libera.
In una società civile e libera ognuno può avere una sua opinione e deve avere il sacrosanto diritto di esprimerla, a patto che non faccia del male al prossimo.
Qui sta la civiltà di una società.
Dunque, nessuno mi può dire di "non scrivere nulla".
Non ne ha il diritto.
Io ho il dovere di non calunniare nessuno e di non fare nulla che possa nuocere ad altri.
Però, ho il diritto di scrivere e di fare ciò che voglio.
A chi mi dice che io "non dovrei scrivere nulla", rispondo che forse farebbe meglio a farsi un giro in certi Paesi, come la Corea del Nord, la Turchia di Erdogan o il Venezuela di Maduro.
Se facesse un viaggio in Paesi simili, in cui la libertà è negata, forse apprezzerebbe questo dono che ci è stato dato da Dio stesso.
Infatti, Dio stesso ci creò liberi.
Se Dio ci creò liberi, chi è l'uomo per negare ciò?
Termino, con questa frase di George Washington:
"La libertà quando comincia a mettere radici è una pianta di rapida crescita".
Dunque, non impediamo a codesta pianta di crescere, per il nostro bene.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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