Leggete questo testo che l'amico Giovanni Covino mi ha inoltrato e che è stato tratto da un'omelia di Melitone di Sardi:
"Molte cose sono state predette dai profeti riguardanti il mistero della Pasqua, che è Cristo, «al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen» (Gal 1, 5 ecc.). Egli scese dai cieli sulla terra per l'umanità sofferente; si rivestì della nostra umanità nel grembo della Vergine e nacque come uomo. Prese su di sé le sofferenze dell'uomo sofferente attraverso il corpo soggetto alla sofferenza, e distrusse le passioni della carne. Con lo Spirito immortale distrusse la morte omicida.
Egli infatti fu condotto e ucciso dai suoi carnefici come un agnello, ci liberò dal modo di vivere del mondo come dall'Egitto, e ci salvò dalla schiavitù del demonio come dalla mano del Faraone. Contrassegnò le nostre anime con il proprio Spirito e le membra del nostro corpo con il suo sangue.
Egli è colui che coprì di confusione la morte e gettò nel pianto il diavolo, come Mosè il faraone. Egli è colui che percosse l'iniquità e l'ingiustizia, come Mosè condannò alla sterilità l'Egitto.
Egli è colui che ci trasse dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla tirannia al regno eterno. Ha fatto di noi un sacerdozio nuovo e un popolo eletto per sempre. Egli è la Pasqua della nostra salvezza.
Egli è colui che prese su di sé le sofferenze di tutti. Egli è colui che fu ucciso in Abele, e in Isacco fu legato ai piedi. Andò pellegrinando in Giacobbe, e in Giuseppe fu venduto. Fu esposto sulle acque in Mosè, e nell'agnello fu sgozzato.
Fu perseguitato in Davide e nei profeti fu disonorato.
Egli è colui che si incarnò nel seno della Vergine, fu appeso alla croce, fu sepolto nella terra e, risorgendo dai morti, salì alle altezze dei cieli. Egli è l'agnello che non apre bocca, egli è l'agnello ucciso, egli è nato da Maria, agnello senza macchia. Egli fu preso dal gregge, condotto all'uccisione, immolato verso sera, sepolto nella notte. Sulla croce non gli fu spezzato osso e sotto terra non fu soggetto alla decomposizione.
Egli risuscitò dai morti e fece risorgere l'umanità dal profondo del sepolcro.".
Oggi è giorno di lutto.
Infatti, in questo giorno, il Venerdì Santo, Gesù patì il tradimento di Giuda Iscariota (una persona che egli considerava amica), venne percosso, maltrattato e dileggiato e alla fine fu crocifisso, trafitto e sepolto.
Gesù offrì sé stesso per salvare l'umanità.
Poi risorgerà.
Intanto, però, egli dovette soffrire, assumendosi tutte le colpe del mondo.
Eppure, vale quanto scritto da San Paolo (II lettera a Timoteo, capitolo 2, versetti 11-13):
Se moriamo con lui, vivremo anche con lui;
[12] se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà;
[13] se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. ".
Egli rimase fedele alla missione che il Padre gli diede e ai suoi amici.
Quando i soldati che andarono a catturarlo insieme a Giuda Iscariota chiesero di lui, Gesù rispose (Vangelo secondo Giovanni, capitolo 18, versetto 8):
"[8] Gesù replicò: "Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano". ".
In pratica, egli sacrificò sé stesso per coloro che egli amava, i suoi amici in primis.
L'uomo di oggi è ancora in grado di fare ciò?
Con l'egoismo che c'è, molti uomini tendono a ripiegarsi su sé stessi e a salvare sé stessi, anche mandando in rovina il prossimo e tradendolo.
Allora, riflettiamo!
Termino con una mia poesia in tema:
"Elì elì lemà sabactàni?"
Chista fù accussì jittata la vuci...
quannu su la cruci 'nchianau...da lu nostru Signuri...
pì chistu munnu 'n scuru purtari a la Luci...
accussì ci vinni corporal la morti...pì lu piccaturi!
Sì...pì onne piccaturi et piccatrici purtari...
murì iddu pì tri ghjorni...a la misericordia...
et comu Moyses vinni...quannu una strata fici nto lu mari!
Cordiali saluti.
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