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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 8 marzo 2019

Giovani e tecnologia, un problema

Su "La Voce di Mantova", vi è un bell'articolo intitolato "“Collo da sms”, un disturbo preoccupante tra i giovani".
Ne riporto questo stralcio:

"Giovani e giovanissimi – ma non solo – sempre più “schiavi” dei dispositivi elettronici. E le conseguenze di troppe ore incollati a smartphone e tablet possono diventare irreparabili, anche sotto l’aspetto fisico. «Collo da sms» è il nome del disturbo provocato dall’uso smodato di questi dispositivi. Chiunque abbia a che fare con adolescenti o comunque con under 30 ne ha la prova. La consuetudine è comunicare via whatsapp, pubblicare e leggere storie su Instagram, consultare mail, frequentare Facebook. Anche gli adulti seguono l’esempio e ricorrono al digitale per svago o per lavoro. A lungo andare però le conseguenze si fanno sentire. Del problema si sta occupando Eom Italia-Escuela de Ostepatia de Madrid, che ha sede principale a Villa Vecelli a Mozzecane, filiali a Roma, Torino, Vado Ligure e Udine ed è specializzata nella formazione in osteopatia. «Promuoveremo un osservatorio sui danni provocati dall’uso smodato di tablet e smartphone, alla cui origine ci sono posture o abitudini scorrette», ha spiegato Andrea Turrina , amministratore delegato di Eom".

Sono d'accordo con quanto scritto ma ritengo che ci sia qualcos'altro che non è meno preoccupante.
Infatti, noi ci troviamo di fronte a giovani che non sanno più socializzare.
O meglio, questi giovani comunicano con altre persone distanti di parecchi chilometri ma non dialogano più né con i famigliari né con coloro che sono vicini a loro.
Certamente, un amico conosciuto su Facebook può diventare un amico vero.
Per esempio, io e l'amica Stephanie Caracciolo non ci limitiamo certo a chattare ma ci mandiamo anche regali e cartoline.
Lo stesso si potrebbe dire anche per Morris Sonnino.
Infatti, io e lui abbiamo in mente di scambiarci i libri, avendo scoperto di avere una passione comune a riguardo.
La mia aspirazione è trasformare almeno alcune delle "amicizie" virtuali in amicizie reali. 
Infatti, l'amicizia vera nasce dal confronto face to face.
L'amicizia e la socializzazione partono anche dall'avere esperienze vere (e non virtuali) in comune.
Oggi, purtroppo, noi vediamo tanti giovani (e non solo) che dicono essere "amici" ma che in realtà non si conoscono affatto.
Da qui nascono molti problemi.
Penso ai profili falsi (fake) dietro a quali possono nascondersi dei soggetti con cattive intenzioni.
Inoltre, si sta perdendo il senso della comunità e dello stare insieme.
Questa è la "polverizzazione" di una comunità.
L'individualismo sta emergendo e gli effetti nefasti di ciò si vedono.
La vita non è fatta per essere passata di fronte ad un computer o ad un telefonino.


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