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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 10 marzo 2019

Da Ipazia alla massoneria, una mia riflessione

Discutendo con un'amica, mi è venuto in mente di redigere codesto articolo.
La figura al centro della discussione è stata quella di Ipazia di Alessandria, una donna erudita vissuta ad Alessandria d'Egitto tra il 350 ed il 415 AD.
Ipazia fu una donna molto erudita, una dottoressa.
Ella insegnava matematica, astronomia e filosofia.
Purtroppo, i tempi erano duri.
L'Impero Romano divenne cristiano (con gli editti di Milano, del 313, e di Tessalonica, del 380) e, purtroppo, tra i cristiani ci furono gruppi fanatici.
Questi gruppi causarono tumulti ed uccidevano coloro che non corrispondevano ai loro canoni, come gli ebrei, i pagani e persino gli stessi cristiani che non la pensavano come loro.
Ipazia fu presa di mira dai parabolani, un gruppo di monaci fanatici.
Questi la presero, la seviziarono e poi la uccisero.
Nel marzo 415, i parabolani sorpresero Ipazia mentre rincasava, la tirarono giù dalla lettiga, la trasportarono al Cesareion, che fu convertito in chiesa, e la scorticarono fino alle ossa, usando gusci di ostriche e cocci.
Poi, il corpo fu bruciato nel Cinarion.
Fu una morte orribile che gettò ignominia anche sulla Chiesa di Alessandria e sul vescovo di allora, Cirillo (370-27 giugno 444).
Lo storico e teologo cristiano Socrate Scolastico scrisse:

"Tale fatto comportò una non piccola ignominia sia a Cirillo sia alla Chiesa alessandrina. Infatti dalle istituzioni dei cristiani sono totalmente estranee le stragi e le lotte e tutte le cose di tal fatta".

Certamente, il caso di Ipazia fu una macchia nella storia del vescovo in questione, che è celebrato come santo, anche se la situazione riguardo a questa personalità è ancora oggi controversa. 
Diciamo che un discorso analogo si possa fare anche per il santo a cui è intitolato questo blog, San Tommaso Moro (7 febbraio 1478-6 luglio 1535).
Egli fu un grande avvocato e uomo politico inglese. Fu anche un grande umanista amico di Erasmo da Rotterdam.
Dal 1529 al 1532, egli fu anche Lord Cancelliere al servizio del re d'Inghilterra Enrico VIII Tudor (28 giugno 1491-28 gennaio 1547).
Nel 1532, egli si dimise perché il Parlamento si stava avviando verso lo scisma anglicano, scisma che nel 1534 portò alla rottura tra la Chiesa inglese e Roma, poiché Papa Clemente VII non annullò il primo matrimonio del re con Caterina d'Aragona.
Cattolico convinto, San Tommaso Moro non giurò nelle mani del re come capo della Chiesa. 
Per questo, egli fu imprigionato, processato e condannato alla decapitazione per tradimento.
Ora, il santo in questione fu accusato di avere mandato al rogo delle persone.
Durante il cancellierato di Tommaso Moro, sei uomini furono condannati al rogo con l'accusa di eresia: Thomas Hitton, Thomas Bilney, Richard Bayfield, John Tewkesbery, Thomas Dusgate, e James Bainham. Brian Moynahan sostenne che Tommaso Moro senza dubbio influì nella condanna al rogo di William Tyndale, perseguitato a lungo dalle sue spie, anche se l'esecuzione ebbe luogo un anno dopo la morte del politico in questione.
In realtà, va fatto notare che anche prima dell'avvento di San Tommaso Moro ci furono le esecuzioni per eresia.
Nei cento anni precedenti all'avvento di Moro, ci furono ben trenta condanne.
D'altra parte, i roghi non furono certo una "prerogativa" del mondo cattolico.
Anche nei Paesi protestanti, si facevano i roghi.
Penso, ad esempio, a quello che combinò Giovanni Calvino (10 luglio 1509-27 maggio 1564) che istituì a Ginevra uno Stato intollerante e fanatico e fece morire Michele Serveto (19 settembre 1511-27 ottobre 1553).
Inoltre, ricordo anche le prediche di Martin Lutero (10 novembre 1483-18 febbraio 1546) contro gli ebrei, che furono un prodromo dei tristi fatti del secolo scorso.
Riprendo le parole di San Giovanni Paolo II Papa (18 maggio 1520-2 aprile 2005), il quale nell'ottobre del 2000 onorò San Tommaso Moro con queste parole: "Si può dire che egli visse in modo singolare il valore di una coscienza morale che è testimonianza di Dio stesso ... anche se, per quanto concerne l'azione contro gli eretici, subì i limiti della cultura del suo tempo".
Lo stesso discorso si può fare per il vescovo Cirillo.
Con questo, non intendo giustificare nulla. 
Cirillo fu un uomo del suo tempo ed ebbe i limiti di ciò.
In un periodo in cui ci furono frange fanatiche tra i cristiani di allora, purtroppo, ci furono episodi gravi e deprecabili, episodi che la (giustamente) la storia condanna ancora oggi. 
D'altra parte, il mondo cristiano tout court non può essere accusato della morte di Ipazia.
Infatti, tra gli studenti della Scuola alessandrina, la scuola di Ipazia, ci furono anche tanti giovani cristiani, i quali volevano imparare la filosofia neoplatonica.
Ricordo che anche tra i cristiani ci furono grandi filosofi neoplatonici, come i padri cappadoci, un gruppo di eruditi cristiani che lavorarono molto anche per cercare di riavvicinare i cristiani ariani con la formula delle "tre persone (ipostasi) in una sostanza (ousia)", distinguendo il Padre, il Figlio e lo Spiriti Santo ma ribadendo la consustanzialità delle tre persone della Trinità.
Tra i padri cappadoci deve essere menzionato San Basilio Magno (329-1° gennaio 379).
Tra il platonismo ed il Cristianesimo ci furono molti punti in comune.
Provate a leggere le opere del filosofo platonico Plotino (203 o 205-270) le quali ispirarono molti autori cristiani e non.
Grazie a certi autori, per esempio, si poté arrivare all'Umanesimo del secolo XV.
Ora, parlo della massoneria, della quale mi è stata chiesta un'opinione.
Io non sono massone e non intendo certo aderire alla massoneria, essendo un cattolico praticante.
Però, io non ho un pregiudizio contro i massoni.
Se avessi un amico massone, io non lo caccerei via dalla mia vita.
Del resto, come disse Gesù, è sempre bene non giudicare nessuno.
Penso che ci siano massoni che sono persone perbene e miei correligionari che magari vengono in chiesa con me che sono come i classici "sepolcri imbiancati". 
Se un mio amico mi dicesse: "Antonio, io sono massone!", io gli direi: "Sei massone? È una questione tua. Tu per me resti una persona degna". 
Il buon Dio ci creò liberi. 
Come io, liberamente, scelgo di restare fedele alla mia Chiesa di appartenenza, un massone deve essere libero di fare la sua scelta.
Poi, ognuno renderà conto delle proprie azioni, nel bene e nel male. 
Di certo, la massoneria non può essere associata all'Illuminismo, un periodo in cui di certo ci fu una forte polemica anticlericale.
Ora, vi faccio una breve anticipazione.
Vi riporto un breve stralcio del mio articolo che manderò all'Associazione Culturale "Pensiero e Tradizione" di Mantova, per la rivista "La Civetta":

"Ora, molti associano la massoneria all'Illuminismo ma la realtà ben diversa.

Ricordo, infatti, che la massoneria nacque nel Medio Evo, dalle gilde di costruttori di cattedrali.

Per entrare in codeste gilde si doveva fare un rituale di iniziazione, per non divulgare le tecniche di costruzione.

Queste erano le corporazioni dei liberi muratori, in francese franc-maçonnerie o in inglese freemason.

Questa fu la prima massoneria.

Nel 1534, il re d'Inghilterra Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547) ruppe con la Chiesa di Roma.

Tra il 1536 ed il 1540, ci fu la soppressione dei monasteri.

Le gilde in questione furono molto attive in Inghilterra ed i fatti prima citati cambiarono la loro esistenza.

Essendo scomparsi gli abati, le gilde non ebbero più importanti committenti.

Così, si affidarono ai nobili, i quali (però) chiesero di farsi iniziare, per entrare in esse.

La massoneria divenne così speculativa.

Anziché costruire le cattedrali, la massoneria iniziò a costruire un "tempio spirituale".

Sicché, nel 1717, fu fondata a Londra la massoneria moderna che noi conosciamo.

Ora, la massoneria è associata all'Illuminismo perché una parte delle sue logge furono veicolo delle idee razionalistiche di quel pensiero.

Però, non tutta la massoneria fu (e tuttora è) illuminista.

Un caso fu quello di Cagliostro.

Al secolo Giuseppe Balsamo, Cagliostro (2 giugno 1743-26 agosto 1795), fondò una massoneria di Rito Egizio.

Questa obbedienza massonica aveva un carattere mistico e non c'entrava nulla con l'Illuminismo.

Anzi, egli cercò di fare riconoscere come ordine religioso il suo gruppo da Papa Pio VI (al secolo Giovanni Angelico Braschi, 25 dicembre 1717-29 agosto 1799) ma fu arrestato e condannato per eresia.

Fu rinchiuso a vita nella rocca di San Leo (oggi in Provincia di Rimini), in una cella a cui si poteva accedere solo dall'alto, attraverso una botola, e con una finestrella con triplice inferriata.

Cagliostro fu certamente un massone e probabilmente fu anche un eretico, per la dottrina cattolica. Però, non fu illuminista e rifiutò il razionalismo per un certo misticismo
".

Per la cronaca, l'articolo in questione parla della Rocchetta Mattei, un castello voluto dal conte Cesare Mattei (11 gennaio 1809-3 aprile 1896) che si trova nella zona dell'Appennino bolognese.
Spero di visitarlo un giorno, visto che ci passo mentre vado giù in Sicilia.
Questi fu massone ma fu fatto conte dal Beato Pio IX Papa.
Su "La Civetta" potrei parlare anche di Cagliostro, una personalità che mi affascina.
Forse, prima di giudicare gli altri si dovrebbe guardare in casa propria e bisogna evitare di attaccare gli altri, puntando su di loro il dito a prescindere.
Altrimenti, si rischia di fare come fanno quelli dell'Isis, contro i quali noi ci scagliamo.
Ipazia può essere ricordata come una figura che aprì la strada all'Umanesimo del secolo XV.
Furono persone simili a portare avanti quella cultura che non svilì l'uomo.





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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.