Cari amici ed amiche.
Trovo condivisibile quanto è stato detto dal presidente Berlusconi durante il congresso dei Cristiani riformisti.
Lui ha detto di volere sostenere la famiglia come istituzione naturale fondata sul matrimonio.
Quindi, lui si è detto contrario all'equiparazione tra famiglie e coppie gay.
Io trovo condivisibili queste affermazioni.
Intendiamoci, qui nessuno è contro i gay.
Anzi, ricordo che il Governo del presidente Berlusconi si è sempre battuto contro la discriminazione degli omosessuali (tramite campagne pubblicitarie) ma la famiglia è una cosa e la coppia di fatto (gay o eterosessuale che sia) è un'altra.
La famiglia è la cellula fondante di una società in cui due persone (un uomo ed una donna) decidono di fare un progetto destinato a durare nel tempo.
Oggi, la famiglia è in crisi.
Questa crisi si è tradotta in una crisi sociale e culturale, i cui effetti si stanno vedendo in modo drammatico.
Ci sono giovani senza valori e che non sono più nemmeno in grado di distinguere il bene dal male.
Ciò si vede dal fatto che vi siano un uso eccessivo dei social-network (che denota una crisi dei rapporti umani più elementari, come l'amicizia) e situazioni gravi, come il bullismo nelle scuole.
Quello del presidente Berlusconi è un messaggio forte e chiaro. La famiglia va tutelata!
Inoltre, il presidente ha detto che con lui non vi saranno leggi che favoriranno le adozioni ai single.
Anche questo è condivisibile, per le ragioni che ho citato prima.
Infatti, basti vedere lo sfacelo che c'è in molte famiglie in cui vi sono i genitori divorziati, in cui i figli vivono con un solo genitore, che spesso è assente per via del lavoro.
Anche riguardo alla scuola pubblica, il presidente ha ragione.
La sinistra vede la scuola pubblica come una "panacea" contro l'analfabetismo.
In realtà, al giorno d'oggi, la scuola pubblica non istruisce a valori veri.
Molti dei suoi insegnanti sono figli di quel '68 che qualcuno vede come "stagione di libertà" ma che, in realtà, mise in crisi i valori veri, come la meritocrazia.
Inoltre, in un Paese realmente liberale non si può delegare tutto all'istituzione pubblica.
Riguardo all'istruzione, io penso che debbano esserci più scuole private.
Più saranno le scuole private, più vi sarà concorrenza tra queste. Più sarà la concorrenza, più queste abbasseranno i prezzi e a più persone diverranno accessibili.
Quindi, la scuola privata non sarà più d'elite ma per tutti.
Un maggiore numero di scuole private significa una maggiore scelta valoriale per i genitori che intendono avviare i figli alla formazione.
In pratica, una famiglia cattolica potrà mandare il proprio figlio in una scuola che si ispiri a principi cattolici, una famiglia valdese potrà mandare il proprio figlio in una scuola valdese, una famiglia ebraica potrà mandare il proprio figlio in una scuola ebraica e così via.
La democrazia avrà molto da guadagnarci da tutto ciò.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
secondo me non è il matrimonio ad essere in crisi.... ma la gente che lo vuole, poi non lo vuole, fa scelte con conseguenze ma poi non le vuole più e pretende di cambiare le carte in tavola... insomma pretende di vivere tante vite diverse... ma le scarpe sono sempre solo due.
RispondiEliminasaluti
La crisi del matrimonio è dettata da tanti fattori.
RispondiEliminaQuello che lei ha detto rappresenta una di questi.
Cordilità.