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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 26 febbraio 2011

I GIOVANI, SAN GABRIELE, DIO E MAMMONA


Cari amici ed amiche.
Oggi, domenica 27 febbraio, nelle nostre chiese (durante le Sante Messe) vengono letti i brani del libro di Isaia (capitolo 49, versetti 14-15), del Salmo 61, della I Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi (capitolo 4, versetti 1-5) e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 6, versetti 24-34).
Vorrei focalizzare l'attenzione sul brano del Vangelo che recita:
"In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: "Nesuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionrà all'uno e disprezzerà l'altro.
Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e né mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro che è nei cieli li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che nenche Salomone, con tutta la sua gloria vestiva come loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca anche i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte le cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.".
Questo brano riassume al meglio sia il brano del libro del profeta Isaia, che il Salmo 61 ed il brano della I Lettera di San Paolo ai Corinzi.
Qui vale un passaggio di una vecchia omelia di don Alberto Ferrari, parroco di Roncoferraro fino al novembre 2005 ed oggi parroco di Moglia che dice:
"Il denaro sa essere un ottimo servo ma può diventare un padrone".
Infatti, in questo brano, Gesù parla proprio del rapporto che deve essere tra l'uomo ed il mondo materiale.
In realtà, Gesù non condanna la ricchezza ed il mondo materiale in quanto tali.
Essi, infatti, furono creati da Dio prima dell'uomo.
Di creò l'uomo a Sua immagine e somiglianza per amministrare il mondo materiale.
Quindi, la ricchezza in sé non è cattiva. Lo steso si può dire anche del potere.
Cattivo, però, può essere il rapporto tra l'uomo e la ricchezza ed il potere.
A causa del peccato originale nell'uomo alberga la concupuscenza, ossia il desiderio sfrenato di avere sempre più ricchezza e potere, anche facendo del male al prossimo o arrivando a compromessi con forze oscure.
In tale caso, l'uomo non è più libero ma schiavo della sua concupiscenza, concupiscenza che lo porta alla rovina.
Mi viene in mente, ad esempio, Lex Luthor personaggio della serie TV americana "Smallville" ,che è interpretato dall'attore Micheal Rosenbaum, l'antagonista di Clark Kent.
Questo è il classico personaggio che si lasciò prendere dalla propria concupiscenza e pur di sapere il segreto del giovane Clark Kent arrivò a fare delitti efferati.
La sua rovina fu assicurata.
Nessuno è immune dalla concupiscenza.
Mi ricordo che, parlando di politica con alcuni miei interlocutori (che non la pensavano come me) sentii dire da loro:
"Nella nostra associazione siamo tutti onesti e non faremo certe cose ce accadono nei partiti come il tuo!".
La realtà è ben diversa. Non metto in dubbio la buona volontà e la buona fede dei miei interlocutori ma voglio dire che nessuno è immune dalla concupiscenza. Siamo tutti simili al già citato Lex Luthor. Abbiamo tutti un lato oscuro.
Quando si acquisisce il potere, non sempre c'è chi fa un buon uso di esso.
La storia ce lo insegna e lo dimostra.
Però, se è vero ciò, è vera anche l'idea opposta, ossia che la ricchezza ed il potere non sono cattivi.
Certe forme di pauperismo sono, in realtà, forme di fanatismo e di ipocrisia.
Non è detto che un uomo ricco sia malvagio.
Se la ricchezza è frutto di onesto lavoro e se chi ce l'ha ne fa un buon uso, non è una cosa negativa ma una risorsa.
Nella visione protestante, ad esempio, essa viene vista come una risorsa che crea lavoro. Se si crea lavoro vi è benessere per tutti.
Forse, noi cattolici dovremmo recuperar questo concetto che i nostri fratelli protestanti fecero loro a che, in realtà, è antecedente alla Riforma.
Vi invito a leggere questo brano del Manuale di confessione di Thomas di Cobham, vescovo inglese del XIII secolo che recita:
"Vi sarebbe na grande mancanza in molti paesi se i mercanti non portassero ciò che abbonda in un luogo in altro dove queste stesse cose mancano. Perciò possono a buon diritto ricevere il prezzo del loro lavoro.".
Non molto diverso è il brano di San Tommaso d'Aquino che recita:
"Se ci si dedica al commercio per il bene comune, se si vuole che le cose necessarie alla vita non manchino al paese, il guadagno, invece di essere considerato come un fine , è solo richiesto come ricompensa del lavoro.".
I protestanti fecero loro questo concetto.
Certamente, oltre all'industria e al commercio, esistono anche la carità e la sussidiarietà, di cui parlai nell'articolo "Sussidiarietà sì! Assistenzialismo no!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/sussidiarieta-si-assistenizialismo-no.html.
Certamente, oggi questo discorso va fatto soprattutto ai giovani che sono spesso abbagliati dal falso mito della ricchezza facile e non posta come mezzo ma come fine.
Proprio oggi, domenica 27 febbraio, viene commemorato San Gabriele dell'Addolorata, il Santo protettore d'Abruzzo e Patrono di noi giovani.
Questo Santo mi è particolarmente caro. E' l'unico "elemento abruzzese" che mi è rimasto. Infatti, mio padre è di Tossicia (o meglio della frazione di Azzinano), Provincia di Teramo.
Tutta la mia famiglia è devota a questo Santo.
Tra l'altro, quando nacqui (il 03 gennaio 1980) avrebbero dovuto battezzarmi con il nome Gabriele, proprio perché mia madre fece un voto a quel Santo.
Poi, però, mio padre mi appioppò il nome Antonio Gabriele perché suo padre (mio nonno) si lamentava del fatto che nessuno dei suoi nipoti avesse il suo nome, per l'appunto Antonio.
In compenso, mia madre riuscì a dare il nome Gabriele a mio fratello, che nacque nel 1985.
Pertanto, faccio gli auguri di buon onomastico a lui, a un mio cugino di Novara (che si chiama anche lui Gabriele e a cui voglio bene come se fosse mio fratello) e a tutti coloro che si chiamano Gabriele o Gabriella. Di San Gabriele, parlai in vari articoli, come quello intitolato "Lourdes", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/lourdes.html.
Chi oggi va al Santuario di San Gabriele dell'Addolorata, che si trova ad Isola del Gran Sasso (in Provincia di Teramo), per favore, reciti una preghiera anche per me.
Di certo, la vita di San Gabriele dell'Addolorata fu esemplare.
Egli capì che le cose importanti non erano il vestire bene o il mangiare cose ricercate (cose che lui, che al secolo si chiamava Francesco Possenti, poteva permettersi, vista la ricchezza della sua famiglia) ma la vita e Colui che la dona a tuttti, ossia Dio.
Lui divenne veramente ricco quando si fece povero.
Mi viene in mente di concludere con questa mia piccola poesia , una piccola preghiera rivolta proprio a San Gabriele.
GABRIEL, ORA PRO NOBIS!
Povuru vinistu...ma questa puvertà vi fici riccu...
o Gabriel...pè questa ghjuventù priati...et sempri nta Viritati...
chì sii quella...cuntru lu diavule et questu mondu liccu...
et chì pirdunu sii di nuautri tutti li piccati!
Amen.
Termino, dedicando un piccolo pensiero a Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra (in Provinci a di Bergamo) che scomparve tre mesi fa e che ieri è stata trovata morta in un campo.
Io spero che si faccia giustizia e che chi si macchiò del suo omicidio abbia una pena commisurata al reato.
Che San Gabriele protegga anche la sua famiglia, che oggi vive un dolore immenso.
Cordiali saluti e, di nuovo, auguri a tutti coloro che si chiamano Gabriele.


2 commenti:

  1. (Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte le cose vi saranno date in aggiunta.
    Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.)

    Bellissime parole, piene di speranza per un futuro se si terranno sempre presenti nel nostro cuore. Grazie sempre di quello che posti.
    Buona domenica, un abbraccio, ciao chiara (*:*)

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