Cari amici ed amiche.
Vi invito a visionare il video della festa di Sant'Agata, festa che si tiene il 05 febbario. Sant'Agata è la Patrona della città di Catania. Ringrazio l'interlocutore di Catania che lo ha messo sul social-network Facebook, dandomi l'idea di trattare l'argomento in questione. A lui e ai suoi concittadini, faccio i miei auguri di una buona festa di Sant'Agata, anche se in ritardo. L'argomento che voglio trattare riguarda proprio le feste dei Santi. Esse sono molto sentite nel Sud Italia. Al contrario, esse sono in declino al Nord. Ciò è un peccato!
Infatti, queste manifestazioni non hanno solo una valenza religiosa ma sono importanti sia sul piano culturale che sociale. Esse sono manifestazioni che provengono dall'anima più profonda di una determinata comunità. In esse si concentrano la fede e la cultura della comunità stessa. Anzi, manifestazioni come quelle che riguardano i Santi Patroni rappresentano le radici stesse di una comunità. E così, le manifestazioni inerenti a Sant'Agata rappresentano le radici di Catania, quelle inerenti a San Gennaro rappresentano le radici di Napoli, quelle inerenti a San Giacomo Maggiore Apostolo rappresentano le radici di varie comunità, tra cui quella di Galati Mamertino, quelle di Sant'Ambrogio rappresentano la città di Milano, quelle di Sant'Anselmo la città di Mantova e così via. Togliere simili manifestazioni dalla vita pubblica significa dimenticare la storia della stessa comunità. Una comunità senza storia è come un albero senza radici. E' destinata a scomparire! Anzi, di fatto, già non esiste più come comunità perché il Santo Patrono è spesso un "symballein", un simbolo, qualcosa che unisce. Proprio perché unisce, la festa del Santo Patrono ha anche una funzione sociale. Le feste dei Santi Patroni sono momenti di aggregazione della cittadini di una determinata comunità. Esse diventano vere e proprie opere di "educazione collettiva" ai valori di una comunità. In esse, vi sono grandi opere che sono frutto della creatività, anche dei giovani. Molti dicono che noi giovani non siamo religiosi. Io dico che ai giovani vanno dati dei simboli. Guarda caso, le feste come quelle di Catania o di Galati Mamertino, hanno una grande partecipazione dei giovani. Ad esampio, mi fa specie il fatto che nel mio Comune, Roncoferraro (in Provincia di Mantova), vi sia una "Festa del Pesce", una grande festa di paese che si tiene a maggio, mentre il Santo Patrono, che è San Giovanni Battista, non sia così festeggiato. Se io fossi il presidente del Comitato delle Manifestazioni di Roncoferraro, toglierei la "Festa del Pesce" e farei una grande festa in occasione della commemorazione del Santo Patrono. Farei un festa in cui la manifestazione religiosa (con tanto di processione della statua del Santo) sia accompagnata da manifestazioni culturali (che trattino temi di cultura locale), giochi, mercatini e stand gastronomici, con degustazioni di "Risotto alla Pilota","Risotto con la psina", tortelli di zucca, pesce, grigliate di carni suine, bovine ed avicole e polenta e dolci tipici, come la famosa "Torta sbrisolona". Inoltre, chiederei all'Amministrazione comunale perché siano fatte delle strutture atte per fare la festa. A mio modo di vedere, un'iniziativa simile potrebbe dare guadagni all'intera comunità roncoferrarese. Concludo, dicendo che si fanno le "Feste dell'Unità", le "Feste dello struzzo" e quant'altro mentre ci si dimentica dei Santi. Chi dice la devozione verso il Santo è superstizione ha solo una visione limitata. Invito tutti a leggere l'articolo intitolato "Culto dei Santi", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/culto-dei-santi.html. Forse, si potrebbe capire meglio che le feste dedicate ai Santi fanno parte della nostra storia. Quando una comunità dimentica la sua storia è destinata a morire.
Cordiali saluti.
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