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martedì 8 febbraio 2011

BIOGAS E FONTI RINNOVABILI

Cari amici ed amiche.

Vi invito a leggre l'articolo, seguendo il link http://www.associazionecivicamantovana.it/acmprovinciale/index.php/ecologia-a-ambiente/193-biomasse-e-biogas-facciamo-chiarezza.
In questo link del sito dell'Associazione Civica Mantovana vi è una bellissima relazione sul biogas dell'ingegner Francesco Leorato, membro della stessa ACM.
Sono sostanzialmente d'accordo con Leorato, che conosco personalmente, e mi permetto di aggiungere una cosa.
Tra i limiti di un processo per la produzione di biogas vi è anche la gestione.
Come ho già scritto nell'articolo intitolato "Biomasse ed energia, i casi di Bolzano e di Roncoferraro", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/biomasse-ed-energia-i-casi-di-bolzano-e.html, prima di produrre il metano (CH4), il processo produce acidi. Tra questi va citato l'acido acetico (CH3COOH). Questo acido, grazie ad alcuni microrganismi (tra i quali cito il Methanobacterium ruminantium), viene decomposto in metano e diossido di carbonio (CO2).
Qui ci possono essere degli inconvenienti.
Può succedere che l'acidità del substrato aumenti a tal punto da fare abbassare il pH.
Un pH troppo basso può inibire la crescita dei microrganismi che mettono in atto la fase metangena.
Il processo di produzione di metano può non essere efficiente.
Quindi, tutto il processo deve essere gestito. Qualora, il pH all'interno del digestore si abbassi troppo serve un misuratore che rilevi il problema e dal rilevamento del problema si deve trovare la soluzione.
In tal caso, la soluzione è rappresentata dall'immissione nel digestore di un composto alcalino, quale può essere una soluzione di calce spenta (o idrossido di calcio Ca(OH)2) che alzi il pH così da fare in modo che si inneschi la fase metanogena.
Riguardo le fonti rinnovabili, bisogna dire che esse sono potenzialmente utili ma devono essere adatte alla realtà circostante.
Ad esempio, in Brasile vi è una grande produzione di canna da zucchero.
Dal melasso proveniente dalla sua lavorazione si può produrre etanolo (o bioalcol, CH3CH2OH).
Lo stesso si può dire su quanto accade in Germania, ove vi è largamente diffusa la coltivazione della patata.
Per le zone molto ventilate va bene l'energia eolica.
Quindi, le soluzioni ci sono.
Io credo che, con l' energia nucleare, le fonti rinnovabili possano contribuire a produrre energia, abbattendo il livello di CO2, cosa che chiede il "Protocollo di Kyoto", e a ridurre l'uso di combustili fossili, come petrolio e gas naturale.
Certo, la fonte dovrà essere adatta alle caratteristiche del territorio.
Cordiali saluti.

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