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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 3 febbraio 2011

Ommo se nasce brigante se more




Cari amici ed amiche.


Vi consiglio di guardare questo video.
Non voglio criminalizzare nessuno ma quando ci si interessa di storia (cosa che faccio io) bisogna farlo con una "visione a tutto campo".
Lo scrissi nell'articolo intitolato "Unità d'Italia, una considerazione", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/unita-ditalia-una-considerazione.html e lo ripeto qui.
La storia deve essere guardata senza avere opinioni preesistenti.
Certo, ci sono le eccezioni.
Ad esempio, nessuno che sia sano di mente, difenderebbe Adolf Hitler.
Nessuno, che sia sano di mente, difenderebbe Stalin.
Nessuno, che sia sano di mente, difenderebbe Pol Pot, Ceausescu o Osama Bin Laden.
Questi erano (o sono) criminali.
Queste sono eccezioni ma per quanto riguarda il resto della storia non bisogna partire mitizzando certi personaggi.
Lo stesso discorso vale per Giuseppe Garibaldi.
Posto il fatto che l'unità d'Italia fosse stata una cosa necessaria, rimane il problema di come collocare Garibaldi.
Chi fa un mito di questo personaggio, lo definisce un eroe.
Purtroppo, però, vi sono anche parecchie fonti che dicono il contrario.
Egli fu un personaggio molto controverso e tuttora divide le coscienze.
Quindi, a chi lo mitizza, vorrei dire che egli non fu un eroe ma una persona che colse l'occasione di "fare un'impresa", un' impresa piena di lati oscuri.
I libri di storia parlano di Garibaldi come di un eroe.
Vorrei ricordare, però, che lui non sbarcò a Marsala (11 maggio 1860) con i pasticcini ed il tè e dicendo "siamo venuti ad unire l'Italia" ma andò lì sparando ed uccidendo.
Nino Bixio non si tirava indietro, quando c'era da sparare.
E poi, il processo di unificazione fu sbagliato. Esso strozzò il Sud e causò rivolte, come il brigantaggio.
Pensate alla "Tassa sul macinato", che venne introdotta il 01 gennaio 1869.
Tra l'altro, la situazione non piacque nemmeno a parte degli degli stessi garibaldini.
Pensate a Giuseppe Nuvolari, che era originario proprio di Roncoferraro, il Comune in cui abito, nella Provincia di Mantova.
Roncoferraro è Comune Risorgimentale.
Giuseppe Nuvolari (1820-1897) fu uno dei soldati più vicini a Garibaldi.
Era stato anche suo amico intimo.
Eppure, quando vide l'evolversi delle cose, egli si avvicinò ideologicamente a Carlo Cattaneo e sostenne che, forse, sarebbe stato meglio fare una confederazione.
A mio modo di vedere, qui ci furono due errori.
Il primo fu causato dai re degli Stati pre-unitari.
Essi avrebbero dovuto fare un processo simile alla Zollverein tedesca del 1834.
Questo processo avrebbe portato all'unificazione vera del Paese.
Il secondo errore (se così si può chiamare) fu fatto dai piemontesi che, di fatto, si comportarono più come dei conquistatori che come coloro che unirono l'Italia.
Non trassero ciò che di buono c'era nei vari Stati italiani, per fare qualcosa di nuovo, e preferirono "piemontesizzare" tutto.
Per questo, rilancio l'appello all'amministrazione comunale di Roncoferraro di fare delle "Tavole Rotonde" sul tema, anche con fonti critiche.
Lo dico senza volere fare polemiche ma per fare una vera ricerca.
Cordiali saluti.






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