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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 4 febbraio 2011

DA RENNES LE CHATEAU A RONCOFERRARO, UN VIAGGIO NELLE TERRE DEI CATARI





Cari amici ed amiche.

Voglio farvi fare un "viaggio" nella storia e nell'Europa.
Del resto, il nome della trasmissione da cui è stato preso il video è tutto un programma. Infatti la trasmissione si chiama "Voyager", http://www.voyager.rai.it/, ed è condotta dall'ottimo professor Roberto Giacobbo.
L'idea di fare questo articolo mi è venuta durante una delle discussioni con l'amico Franco Carreri, segretario della Lega Nord di Roncoferraro (Mantova), con cui non discuto solo di temi politici ma anche di temi culturali, condividendo con lui la passione per la storia.
Quindi, ringrazio Carreri per l'idea.
Ora, voglio parlarvi di un "enigma" oggi molto in voga.
L'"enigma" in questione è quello di Rennes le Chateau. In questo paese della Linguadoca-Rossiglione vi è il mistero che ruota intorno al parroco Bérenger Sauniere (nella foto, 1852-1917). Secondo quesa storia, pare che il parroco avesse trovato delle carte nella pietra dell'altare della chiesa che stava facendo ristrutturare. Secondo queste carte, pare che ci fosse un mistero legato a Maria Maddalena, santa a cui la chiesa di Rennes le Chateau è intitolata, e al suo rapporto con Gesù. In seguito, il curato divenne molto ricco e fece fare grossi lavori nella chiesa e non solo. Tutto ciò fu un mistero come ancora oggi pare che siano avvolte dal mistero le opere nella chiesa. Ad esempio, sul frontespizio, sopra la porta compare la scritta "Terribilis est locus iste".
Entrando in chiesa, si vede un'acquasantiera retta da una mostruosa figura demoniaca.
Le raffigurazioni della "Via crucis" sono disposte al contrario come anche la raffigurazione della statua di San Rocco, la cui ferita è posta sulla gamba destra e non sulla sinistra.
Inoltre, dietro alla statua di Santa Maria Maddalena, vi sono delle vetrate colorate che, a seconda della luce del Sole, proiettano un grappolo d mele.
Inoltre, le iniziali dei Santi che sono raffigurati dalle statue (Germana, Rocco, Antonio Abate, Antonio di Padova, e Luca Evangelista) danno il nome "Graal" .
Sul pulpito, sono raffigurati solo i tre Evangelisti Marco, Matteo e Luca mentre manca Giovanni.
Ora, io non voglio addentrarmi nell'enigmistica che stuzzicò tanto la fantasia dello scrittore Dan Brown che scrisse il "Codice da Vinci" , di cui parlai nell'articolo intitolato "Codice da Vinci, due parole, http://italiaemondo.blogspot.com/2010/05/codice-da-vinci-due-parole.html, e su cui la mia opinione non è positiva. Quel libro ha tante inesattezze. Tra l'altro, la presenza di San Rocco non dice nulla. Infatti, questo santo era originario di Montpellier e non ci sono prove che dicano che fosse stato ferito alla gamba sinistra o alla destra.
Io voglio tentare di fare un'analisi storica.
Ora, Rennes le Chateau si trova in una zona storicamente particolare.
Tra il XII ed XIV secolo, quella zona fu abitata da una setta ereticale molto conosciuta, i Catari.
Questa setta si contrappose alla Chiesa cattolica, che all'epoca dei fatti, era molto corrotta.
Come i valdesi, i catari nacquero come movimento di protesta.
Essa si radicò nel sud della Francia ed i suoi adepti furono divisi in "credenti" e "perfetti".
I "perfetti" sostenevano che il mondo materiale fosse stato creato dal diavolo e che l'opera di Dio fosse la creazione delle anime.
Quindi, essi erano contrari al matrimonio perché esso implicava la procreazione di figli e di conseguenza la continuazione dell'opera demoniaca.
Di questa setta, si disse molto.
Si disse che essa avesse un tesoro, tesoro che pare fosse appartenuto al Tempio di Gerusalemme, tempio che nel 70 AD fu saccheggiato e distrutto dai Romani.
Secondo questa leggenda, pare che, con il Sacco di Roma del 410 AD, i Visigoti l'avessero portato a Rhedae, Rennes le Chateau.
Non ci sono prove sulla veridicità della leggenda, su cui, evidentemente, Sauniere fece leva, forse per avere soldi. Del resto, questo curato controverso, profanò anche un cimitero e non fu visto di buon occhio dalla curia di Carcassonne.
La setta catara si diffuse più come protesta contro la Chiesa.
Essa, inoltre, disconosceva il valore del Vecchio Testamento, rifiutava il Battesimo e l'Eucaristia, era contraria alla proprietà privata ed aveva una gerarchia episcopale propria. Inoltre, aveva molti elementi esoterici e gnostici. Indossavano tuniche verdi o azzurre.
Per loro, Gesù era un angelo (un "eone", un angelo sotto le spoglie umane) e questo li rendeva simili alla setta dei Bogomili, che citai nell'articolo intitolato "Bogomil", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/01/bogomil.html, e quello intitolato "Ecumenismo", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/ecumenismo.html, dalla cui dottrina pare che avessero preso spunto.
I catari vennero poi distrutti nel 1244, dopo una lunga crociata, quando cadde l'ultima roccaforte di Montsegur.
Ora, il caso di Rennes le Chateau, può denotare una cosa molto importante.
Sconfitti sul piano dogmatico e militare, i Catari potrebbero avere vinto sul piano culturale.
In pratica, potrebbe essere successo che elementi culturali catari potrebbero essere entrati nel cattolicesimo di quella zona in cui questa setta fu forte.
Il cattolicesimo vinse sul piano militare e dogmatico ma potrebbe avere assunto elementi culturali catari.
Per esempio, visti dall'alto, pare che Rennes le Chateau ed i paesi vicini raffigurino una stella a cinque punte, un pentacolo, simbolo esoterico e satanico.
Nel Medio Evo, però, il pentacolo era usato dai cristiani per scacciare il demonio.
I cristiani di allora disegnavano quel simbolo sugli stipiti delle porte per tenere lontano il male.
Le cinque punte, infatti, indicavano le cinque piaghe di Cristo.
Solo successivamente quel simbolo assunse i connotati che noi conosciamo.
Del resto, nel Medio Evo vi era una simbologia diversa dalla nostra.
Anche il demonio di Rennes le Chateau può avere questo significato.
Per alcuni, questa raffigurazione mostruosa dovrebbe rappresntare Asmodeo, il demone a guardia del tesoro di re Salomone.
La realtà potrebbe essere diversa.
Quando guardo quella raffigurazione continua a venirmi in mente un'omelia di don Alberto Ferrari, parroco di Roncoferraro fino al 2005, oggi a Moglia, che ricordo sempre con stima.
In questa omelia, don Alberto disse che il diavolo può essere sconfitto con l'Acqua Santa.
Ora, il fatto che questa figura si trovi sotto l'acquasantiera può significare esattamente questo.
Può essere una sorta di "mascherone" tipico dell'iconografia medioevale che ha la funzione di tenere lontano il Male. Quindi, Sauniere potrebbe non avere inventato nulla di nuovo ma, forse, sfruttò l'ingenuità e l'ignoranza degli altri per avere qualche profitto.
Se ciò dovesse essere vero, egli potrebbe essere stato un ciarlatano e truffatore.
Del resto, iconografie simili sono presenti in altre chiese.
Qui ci spostiamo nella Provincia di Mantova, precisamente al Santuario della Beata Vergine di Grazie. Di questa chiesa parlai nell'articolo intitolato "Santuario della Beata Vergine di Grazie, un patrimonio da salvare", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/santuario-della-beata-vergine-di-grazie.html.
Qui vi è un coccodrillo impagliato che potrebbe avere la stessa funzione del diavolo di Rennes le Chateau.
Pare che anche la Provincia di Mantova fosse stata interessata dai Catari.
Del resto, già parlai di Mantova e della possibilità che essa possa ospitare il Santo Graal.
Basta leggere l'articolo intitolato "Dove potrebbe essere il Santo Graal", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/11/dove-potrebbe-essere-il-santo-graal.html.
Però, pare anche che nel Mantovano potessero esserci stati anche i catari.
Infatti, nel nord dell'Italia si diffuse il movimento dei Patarini, un movimento di protesta contro la Chiesa.
Può darsi che questi si fossero uniti ai catari. Vi sono fonti certe che dicono che i catari si fossero stabiliti nell'attuale Comune di Bagnolo San Vito.
Però, vi sono altre fonti che dicono molto anche dell'attuale Comune di Roncoferraro.
Franco Carreri mi ha riportato una frase detta dal rabbino di Mantova, il dottor Fabio Norsa, un uomo che conosce la storia del Mantovano e di cui parlai nell'articolo intitolato "Le radici giudaiche del Cristianesimo", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/le-radici-giudaiche-del-cristianesimo.html.
Secondo il dottor Norsa, pare che il primo insediamento roncoferrarese fosse stato nella zona della Valle dei Signori, vicino al fiume Mincio e alla frazione di Barbasso.
Questa zona è vicina a Bagnolo San Vito e pare che gli insediamenti fossero contemporanei.
Quindi, i primi roncoferraresi potrebbero essere stati catari.
A prescindere da tutte le congetture, questa storia deve stimolare a studiare e a conoscere le vicende della storia della nostra civiltà.
Inoltre, a noi cristiani, deve fare capire che le divisioni attuali non sono nulla, se confrontate con le eresie, come quella catara, eresia che furono sradicate anche da grandi Santi, come Francesco d'Assisi, Sant'Antonio di Padova o San Domenico di Guzman.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.