Cari amici ed amiche.
Oggi è la VII domenica del Tempo Ordinario. Nelle nostre chiese verranno letti i brani del libro del Levitico (capitolo 19, versetti 1-2, 17 18), del Salmo 102 (103), della I Lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi (capitol 3, versetti 16-23) e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 5, versetti 38-48).
Proprio questo brano del Vangelo (che è commentato anche nel video preso da Youtube) ha un ruolo centrale.
Esso recita queste parole:
"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
"Avete inteso che fu detto: "Occhio per occhio e dente per dente".
Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l'altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, la lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: "Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico". Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?
Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste".
Qesto brano del Vangelo secondo Matteo è una vera e propria "prova di coraggio".
Per noi è più facile serbare rancore verso chi ci fa un torto e maledire chi ci fa del male.
Anzi, spesso e volentieri noi tendiamo ad essere giustizialisti con gli altri e indulgenti con noi stessi.
Questo discorso vale per tutti, me compreso.
Qui nessuno è una verginella!
Dio non ragiona così!
Purtroppo, tanti sono quelli che bestemmiano, irridono la fede, si professano atei, uccidono a Suo nome e fanno tante altre cose indegne.
Eppure, Dio non fulmina queste persone e né fa venire disgrazie su di esse, contrariamente a quanto, certe volte, si pensa.
Mi viene in mente un brano di uno dei miei libri preferiti di Federigo Tozzi, "Il podere".
In questo brano, vi sono alcune disgrazie che succedono al protagonista, Remigio Selmi, ed il suo antagonista, l'assalariato Berto, che questo genere di disgrazie non avviene senza che Dio lo voglia.
Dio, però, non ragiona così!
Certo, per loro ci sarà un giudizio ma, nella vita terrena, Dio li tratta come tratta i giusti.
La dimostrazione più eclatante di ciò sta proprio nella crocifissione di Suo Figlio Gesù.
In quanto Figlio di Dio, egli avrebbe potuto mandare schiere di angeli e maledizioni contro chi lo volle fare crocifiggere.
Invece, egli accettò ciò.
In particolare, quando dice di pregare per coloro che ci perseguitano.
E' evidente che qui vi è la questione religiosa.
Guarda caso, la religione con più perseguitati è proprio quella cristiana.
Essa, è perseguitata in Cina e in tutti i Paesi totalitari come in molti Paesi islamici e in alcune zone dell'India mentre qui in Occidente si sta diffondendo la cultura del relativismo.
Tra l'altro, quanto sta succedendo in Nord Africa (con le cadute di Ben Ali e di Mubarak) e la crisi della monarchia in Giordania ci deve fare preoccupare perché potrebbero esserci delle derive verso il fondamentalismo islamico.
Perché questo?
Notate che i crstiani arabi ed indiani che vengono perseguitati non reagiscono facendo attentati o quant'altro, cosa che invece fanno esponenti di altre religioni.
E noi cosa facciamo?
Noi cristiani occidentali tendiamo a rinchiuderci nelle nostre case o nelle nostre sagrestie, per paura di non offendere chi non è cristiano, invece di fare notare quanto sta succedendo negli altri Paesi, stiamo zitti di fronte a chi vuole togliere i crocifissi e non fare cantare le canzoni di Natale o, peggio ancora, tendiamo a fare quello che fanno gli altri, meditando vendette contro chi ci fa un torto (anche irrisorio) e ci dividiamo anche su delle quisquilie.
Anche il clima politico attuale lo dimostra come lo dimostra il fatto che molti pensino solo al "proprio orticello".
Durante una discussione con alcuni miei amici, è saltato fuori il fatto che, qui a Roncoferraro, non ci sia vita e che, ad una certa ora, il centro si svuoti.
Uno di questi miei amici ha dato la colpa a Facebook.
Certo, a mio modo di vedere, i social-network sono utili per fare circolare idee e per iniziare dei rapporti personali ma l'amicizia ed i rapporti umani in sé sono un'altra cosa.
La gente, in realtà, è diventata più chiusa sia perché in certe zone (come, per l'appunto, Roncoferraro) non ci sono punti di aggregazione sociale e sia perché vi è effettivamente una crisi di valori.
Oggi, si pensa solo a volere prevalere sull'altro e ad avere visibilità, anche facendo male agli altri.
Il bullismo nelle scuole ne è un esempio.
Sul bullismo scrissi in un articolo su "Italia chiama Italia".
Potete leggerlo, seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/18196/2009-10-20.html.
E' evidente che ciò porti ad una maggiore disgregazione sociale ed il boom dei social-network dimostra che questa "domanda di coesione sociale" è ancora presente.
Purtroppo, l'uso dei social-network non è una soluzione. I social-network, infatti, offrono un mondo virtuale che per molti diventa alternativo e che, spesso, crea problemi anche di ordine sociale e psicologico.
Le persone, specie i giovani, si chiudono nelle loro stanze e parlano con persone di cui spesso non sanno niente (e che spesso hanno profili falsi, i "fake") e credono che quella sia amicizia.
I realtà, tutto ciò è solo un'illusione per evadere da una realtà che può sembrare ingrata e fa credere che i vari interlocutori su Facebook o su altri social-network siano amici. La realtà dice una cosa diversa. Per me, i vari interlocutori con cui sono in contatto su Facebook non sono amici nel senso stretto del vocabolo, se non previa conoscenza diretta.
Questa illusione, però, è come una una droga.
Leggete quest'altro mio articolo su "Italia chiama Italia", seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/133/ARTICLE/17014/2009-08-16.html.
Ciò contribuisce ad aumentare sempre di più l'individualismo e l'imbarbarimento della società che porta a vedere il bene solo in chi dà retta ad ognuno di noi e negli altri il male.
Nell'ultima parte del Vangelo, Gesù va oltre.
Qui, infatti, Gesù non invita solo ad amare i propri amici o i propri cari ma anche coloro che non lo sono.
Questo deve essere il "segno distintivo" dell'essere cristiani.
Infatti, anche un non cristiano (o un pagano) ama i propri amici ed i propri cari e prega per loro.
Essere cristiani vuole dire avere questa marcia in più.
Per questo, Gesù definì i cristiani come il "sale della Terra".
In tale senso, mi ha sorpreso il fatto che qualcuno che risede all'estero e con cui interloquisco su internet abbia acceso dei ceri per me .
Ne parlai nell'articolo intitolato "Legge voto, sono d'accordo con l'onorevole Tremeglia ma...", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/legge-voto-sono-daccordo-con-lonorevole.html.
La cosa mi onora e, forse, potrebbe dimostrare quello che è il concetto espresso da Gesù.
Tra l'altro, anche una signora che è in contatto con me su Facebook, che si chama Alessandra Spanò, mi ha scritto dicendo che avrebbe pregato per me la Vergine Maria. Apprezzo molto la cosa e mi sento onorato.
Io ringrazio la signora Spanò e contraccambio, pregando per lei e per i suoi cari.
Ho apprezzato tutto ciò, così come ho apprezzato le parole dell'interlocutore (sempre su Facebook) Morris Sonnino, che in un messaggio inviato a me e a Riccardo Di Giuseppe e, scrisse queste testuali parole:
"Di voi mi fido, siete quasi come dei fratelli!".
La cosa mi ha stupito perché oggi è molto facile pregare per i propri cari e definirli propri fratelli mentre gli estranei vengono visti come delle potenziali minacce.
Una frase del poeta William Butler Yeats dice:
"Un estraneo è un amico non ancora incontrato".
Varrà ancora questo concetto?
Termino, rinnovando l'invito ad andare alla Messa che si terrà ad Acireale, in Provincia di Catania, di cui scrissi nell'articolo intitolato "Tradizione cattolica, un valore da salvare", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/tradizione-cattolica-un-valore-da.html.
E' un evento molto importante!
Cordiali saluti.
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