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giovedì 24 febbraio 2011

L'ARMA DEI CARABINIERI, UN VALORE!

Car amici ed amiche.

Io credo che si debba dare attenzione ad un'istituzione antica qual è l'Arma dei Carabinieri.
Fondata nel 1814 dal re di Sardegna Vittorio Emanuele di Savoia, essa rappresenta un pezzo di storia del nostro Paese.
Durante il fascismo, essa si trovò a dovere applicare le infami leggi razziali.
Circa 2700 carabinieri vennero deportati per essersi rifiutati di accettarle.
Essi parteciparono a molte delle nostre guerre, cosa che fanno tuttora, oltre a garantire l'ordine pubblico.
Essi si trovano a dovere lavorare anche i contesti difficili, come le zone in cui vi sono la criminalità organizzata e il degrado (qui in Italia) e in zone di guerra, all'estero.
Essi fanno ciò con grande spirito di sacrificio e spesso mettono a repentaglio la propria vita.
Pertanto, io trovo ingiusto che vi siano delle persone che urlano slogan beceri ed indegni come "10, 100, 1000 Nassiriya", scherzando su quanto successe in Iraq il 12 novembre 2003, in cui morirono 19 italiani che erano lì in missione, tra cui dei Carabinieri.
Trovo ingiusto anche che fosse stata intitolata un'aula di Palazzo Madama (la sede del Senato) a Carlo Giuliani, il giovane No-Global che venne ucciso da un colpo di pistola durante gli scontri avvenuti il 20 luglio 2001 al G8 di Genova.
L'accusa di avere sparato fu lanciata contro il carabiniere Mario Placanica.
Ora, vorrei ricordare che fu un gruppo di No-Global ad attaccare la camionetta con dentro i Carabinieri, tra i quali vi era Placanica.
Vorrei ricordare anche che Giuliani (che era in quel gruppo di Non Global) aveva in mano un estintore e stava per scagliarlo contro Placanica.
Quest'ultimo aveva puntato la pistola per proteggersi.
Secondo alcune versioni il colpo era partito accidentalmente e secondo altre il colpo di pistola potrebbe non essere partito da Placanica.
Quindi, è ora di finirla di attaccare i Carabinieri. Chi intitolò quell'aula di Palazzo Madama a Giuliani non ebbe senso dello Stato.
Essi portano all'attenzione di tutto il mondo i nostri valori di solidarietà e di rispetto per la persona. Questi sono valori fondanti della nostra cultura.
Forse, i Carabinieri unirono (e tuttora uniscono) l'Italia più di quanto fece Garibaldi.
Nell'Arma dei Carabinieri, il lombardo coopera con il campano, il veneto con l'abruzzese, il toscano con il calabrese, il piemontese con il siciliano e così via.
Nell'Arma, infatti vi sono i valori che accomunano tutti gli italiani, dalle Alpi a Lampedusa.
Io penso che i Carabinieri meritino di essere festeggiati più di tante altre cose (forse anche più di Garibaldi) nelle commemorazioni del 150° anno dell'Unità d'Italia.
Vale la pena di leggere la loro preghiera che dice:
Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra,
noi Carabinieri d'Italia,
a Te eleviamo reverente il pensiero,
fiduciosa la preghiera e fervido il cuore!
Tu che le nostre legioni invocano confortatrice e protettrice
con il titolo di "VIRGO FIDELS".
Tu accogli ogni nostro proposito di bene
e fanne vigore e luce per la Patria nostra.
Tu accompgna la nostra vigilanza,
Tu consiglia il nostro dire,
Tu anima la nostra azione,
Tu sostenta il nostro sacrificio,
Tu infiamma la devozione nostra!
E da un capo all'altro d'Italia
suscita in ognuno di noi
l'entusiasmo di testimoniare,
con la fedeltà fino alla morte,
l'amore a Dio e ai fratelli italiani.
Amen!
Cordiali saluti.

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