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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 8 febbraio 2011

FOIBE, FU GENOCIDIO!




REQUIEM PE' LI TALIANI D'ISTRIA


"Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis."


Lu Sole ùn fù...cusì a fari luci...
certu 'n quellu ghjornu...ché fù ibi Vèniri...
et fù certu di chianciri....cù d'unu carusu la vuci...
et ancor vinni lu Santu Vènneri!


"Te decet hymns Deus, in Sion,
et tibi reddetur votum in Ierusalem.
Exaudi orationem meam; ad te ominis caro veniet."

Chì sianu memoria et ricordu...
o Signuri...pè quelli nosci fratelli jittati nta fossa...
et di quelli tinti...ad affruntarisi chì aghjini...
li figghi 'n frunti a quell'ossa!

Cusì solu...Sarvizza pè elli pò stari...
ché cusì solu questu piccatu s'hà a pirdunari!

Amen.



Cari amici ed amiche.
Con questa mia poesia e con il video preso da Youtube, introduco l'argomento che sto per trattare.
Oltre la Shoah, durante la II Guerra Mondiale ci fu un'altra tragedia. Essa riguarda noi italiani. Sì signori, sto parlando della tragedia delle foibe.
Il 30 maggio 1945, Trieste fu attaccata dalle truppe jugoslave del generale comunista Tito.
Con il tacito consenso dei comunisti italiani, le armate di Tito iniziarono fare rastrellamenti di cittadini italiani presenti in Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia.
I soldati jugoslavi presero molti cittadini italiani, li misero sui carri, le portarono nella zona del Carso, ove ci sono le grotte, e li legarono uno all'altro. Li misero ai margini degli inghiottitoi (per l'appunto, le foibe) e ed iniziarono a sparare.
Gli italiani caddero negli inghiottitoi. Molti di loro morirono sul colpo mentre altri perirono dopo un'agonia.
Leggete la storia di Giuseppe Cernecca, un italiano infoibato, seguendo il link http://www.uomoesocieta.it/soci/giuseppe_cernecca.htm. Leggete anche la poesia da me scritta e a lui dedicata, seguendo il link http://www.mantovaninelmondo.com/associazione/scritti/Mantovanit%C3%A01.htm.
Non contenti e non sazi di orrore, gli sgherri di Tito fecero un'opera di disprezzo.
Presero dei cani, li sgozzarono e li gettarono nelle foibe, ove c'erano i cadaveri degli italiani.
Questa usanza venne messa in atto per fare sì che le anime di coloro che furono gettati nelle foibe non tornassero in superficie per disturbare i vivi.
E poi dicono che i comunisti non sono superstiziosi!
Che ipocrisia!
Gli italiani rimasti nelle città giuliane, istriane e dalmate vennero costretti a subire ogni vessazione.
Nelle piazze, vennero presi a sputi e a sassate dagli slavi, che venivano istigati dai soldati di Tito.
Le donne vennero stuprate.
Ai bambini, venne imposto l'insegnamento della lingua serbo-croata e slovena. Chi si chiamava Giovanni dovette chiamarsi Ivan, chi si chiamava Antonio doveva chiamarsi Anton, chi si chiama Giuseppe doveva chiamarsi Josif e così via. Le città come Capodistria, Abbazia, Pisino, Pola, Fiume, Zara e Spalato si chiamarono Koper, Opatija, Pazin, Pula, Rjeka, Zadar e Split.
Alla fine, molti italiani vennero costretti a lasciare le loro case ed i loro beni ed ad emigrare in Italia o all'estero.
Arrivati qui in Italia, questi esuli vennero trattati con indifferenza anche dagli italiani.
Essi portavano con sé una storia troppo scomoda per alcuni che vennero celebrati come "eroi" , per la loro lotta al nazi-fascismo.
In realtà, questi "eroi" non furono tali.
Essi seppero di quanto accadde in Venezia Giulia, Istria e in Dalmazia ma preferirono tacere.
Fino a qualche anno fa, questa storia era scomoda per quei signori.
Io stesso lo so.
Infatti, tentai di parlare di questa storia. Venni accusato di avere simpatie naziste. In mantovano, venni chiamato "facion", ossia fascista.
A questi signori, rispondo dicendo che io sono anticomunista, antinazista e critico verso il fascismo.
Io sono di destra ed essere di destra non significa essere nazisti. Il nazismo non era di destra.
I repubblicani americani sono di destra. I conservatori britannici sono di destra. Io sono come loro. I repubblicani americani (come i Tories britannici) sono ben lontani dai nazisti e anche dai fascisti.
Sono di destra e lo dico con orgoglio!
Quindi, è ora di finirla di bollare noi di destra come "nazisti" o "fascisti"!
Io non sono erede di Hitler e quando vedo le sue immagini provo solo disgusto. Lo stesso si può dire per le immagini di Lenin e Stalin.
E poi, vorrei porre delle domande.
Se quegli italiani comunisti sapevano di quanto stava succedendo in Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia, perché non fecero nulla per fermare quell'ecatombe?
Perché, per tutti questi anni, questa storia venne taciuta e non venne raccontata nei nostri libri scolastici di storia?
Perché chi parlava di questa storia veniva bollato come "nazista"?
Perché gli esuli istriani e dalmati venivano tenuti sempre all'ombra e nessuno parlò mai di loro?
Io penso che coloro che tacquero di fronte a tragedia non furono diversi da coloro che, pur sapendo, tacquero di fronte alla Shoah.
In Istria vi era una comunità italiana molto importante.
Essa conviveva pacificamente con le altre comunità, quelle slave e germaniche. Vi era anche una nutrita comunità ebraica.
Poi, ci furono le guerre e le ideologie e tutto ciò fu sconvolto.
Molti italiani vennero uccisi ed altri dovettero scappare. Ciò fu anche un danno culturale per quelle regioni.
Pensate al dialetto istriano.
Ho qui degli esempi scritti dal poeta istriano di Pola (ma residente a Rovereto, in Provincia di Trento) Italo Bonassi.
Conosco personalmente il signor Bonassi e so della sua opera di salvataggio del dialetto istriano, poiché partecipa ai "Pranzi dei Poeti Mantovani", eventi culturali che sono organizzati dal cenacolo dei "Poeti dialettali mantovani "Al Fogolèer" e che si tengono annualmente, presso il ristorante "Il Nespolo", che si trova a Bagnolo San Vito, in Provincia di Mantova e a cui anch'io partecipo, come ospite.
Lo stimo e, proprio perché lo stimo, mi permetto di dargli una mano, mettendo il succitato link nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Così è a disposizione di tutti.
Quello che successe in quegli anni bui fu un genocidio.
Il fatto che si volesse togliere anche il dialetto, dimostrò ciò.
Leggete anche quest'altra mia poesia, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/02/u-gridu-da-lu-pozzu.html.
Non dimentichiamo questa tragedia.
Non si deve serbare il rancore verso le attuali genti slave ma la verità non può essere taciuta.
Solo così si può andare avanti.
Cordiali saluti.




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Ringrazio un caro amico di questa foto.