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mercoledì 8 settembre 2010

VITTORIO EMANUELE II NON POTEVA ESSERE RE D'ITALIA!

Cari amici ed amiche.


Se vi dicessi che re Vittorio Emanuele II (1820-1878) non poteva essere il re d'Italia, voi cosa rispondereste?
Prima del 1861, il Regno d'Italia non esisteva. Se non c'era un Regno d'Italia non poteva esserci nemmeno un Re d'Italia.
Quindi, Vittorio Emanuele II si sarebbe dovuto chiamare Vittorio Emanuele I, una volta divenuto Re d'Italia.
Quindi, il primo sovrano del Regno d'Italia deve essere il primo anche nella numerazione.
Come prova di ciò, vi voglio portare un esempio.
Nell'Inghilterra del 1603 la regina Elisabetta I morì e le successe il re di Scozia Giacomo VI Stuart (1566-1625).
Con l'avvento di re Giacomo VI, di fatto, ci furono le basi per la nascita del Regno Unito perché dal regno di questo re in poi un unico sovrano governava l'Inghilterra, la Scozia e l'Irlanda.
Il 25 giugno 1603 re Giacomo VI venne incoronato re d'Inghilterra con il nome di re Giacomo I che da calvinista si fece anglicano.
Quindi, re Vittorio Emanuele II avrebbe dovuto farsi incoronare di nuovo, magari dal Papa, e prendere il nome di Vittorio Emanuele I.
I reali inglesi si fecero sempre incoronare (e tuttora si fanno incoronare) dall'arcivescovo di Canterbury.
Se i re d'Italia si fossero fatti incoronare dal Papa la monarchia sarebbe stata realmente italiana.
Questo avrebbe facilitato anche i rapporti con la Chiesa. L'arcivescovo di Canterbury merita ogni rispetto perché è importante, in quanto occupa la cattedra di Sant'Agostino ed è suo successore, ma il Papa è pur sempre il Successore di San Pietro, l'apostolo a cui Gesù affidò la Chiesa che fondò e che quindi fece Suo Vicario.
Quindi, il Papa è Vicario di Cristo.
Perfino l'anticlericale Napoleone volle il Papa alla sua incoronazione nel 1804.
A maggiore ragione, il re d'Italia avrebbe fatto bene a farsi incoronare dal Papa, tenendo conto del fatto che nel Regno d'Italia ci sarebbe stata anche Roma, il centro della cristianità.
Tutto ciò dimostra che, in un certo senso, è veritiero quanto esposto da chi sostiene che l'unità d'Italia fu un'annessione (anzi un'aggressione) dei vari regni italiani preesistenti da parte del Regno di Sardegna e non un vero processo di unificazione.
E così, si formò uno Stato con l'espansione del Regno di Sardegna ai danni degli altri e contro la Chiesa. Lo stesso Garibaldi definì il Papa "un metro cubo di letame".
Certe cose andrebbero riviste.
Cordiali saluti.

5 commenti:

  1. Ma l'Italia è una repubblica, pensa che questo cambierà, presto? Forse non la regola 1946 votazione che fuori?

    Quanto a Napoleone, lei ha ragione della sua incoronazione e di altre attività anti-papale, ma almeno si è fermato "Il Terrore" della Rivoluzione ed ha istituito ordine ....

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  2. Conoscere l'Italia significa anche cercare di capire quanto successe nel periodo compreso tra il 1859 al 1870, periodo in cui nacque il Regno d'Italia.
    Molte situazioni attuali (ad esempio il Sud) sono figlie anche di quanto successe in quel periodo.
    Su Napoleone, è vero che fermò il "Terrore" e che ridiede alla Francia una pace religiosa.
    E' anche vero, però, che egli fece arrestare il Papa nel 1809.
    Cordialità.

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  3. Uno dei motivi per cui Vittorio Emanuele II decise di rimanere II anzichè I era la sua dedizione alla dinastia dei Savoia: quando salì al trono del regno di Sardegna nel 1849, succedendo al Padre Carlo Alberto, mantenne lo statuto, non perchè di fede liberale o altro, ma solo per il motivo che l'aveva concessa suo padre. Odiava i Liberali e non capiva nè sopportava lo Statuto, ma avrebbe considerato un sfregio al padre l'abrogazione di questo. Non è un valido motivo, vero.. ma credo fosse da ricordare.
    Per quanto concerne il Regno d'Italia, è esistito in varie epoche: nell'alto medioevo come parte del SRI, nel 1804 come regno napoleonico e infine il regno d'Italia moderno. Il fatto che fossero di alcuni siano durati per brevissimo tempo o non ci sia continuità temporale non vuol dire niente sinceramente.. cosa dire allora della Polonia? Inoltre un segno di continuità tra questi regni può essere visto della corona ferrea,restituita all'Italia dopo la terza guerra d'indipendenza

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  4. Quando divenne re d'Italia, Vittorio Emanuele II avrebbe dovuto cambiare il proprio nome in Vittorio Emanuele I.
    Abbiamo l'esempio inglese.
    Nel 1603, Giacomo VI re di Scozia, divenne re d'Inghilterra con il nome di Giacomo I.
    Quindi, lo stesso principio avrebbe dovuto anche per re Vittorio Emanuele II.
    Lui diventò re di un altro regno, il Regno d'Italia.
    Cordiali saluti.

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  5. Dimentica anche Enrico III di Navarra/IV di Francia.. Vero, un grave errore di forma nonchè di tatto il suo, dal punto di vista storico. Partendo dal fatto che sono d'accordo sul l'errore di Vittorio Emanuele, non colgo però il voler parificare l'esempio italiano con quello angloscoto: Giacomo stuart era re di Scozia (e quindi Giacomo VI) e re d'Inghilterra (Giacomo I), ma non re di Scozia e Inghilterra. so che può sembrare cavilloso ma i due regni britannici era separati, con diversi parlamenti, diverse linee politiche e con confini tra loro. L'unificazione reale e ufficiale dei due regni avvenne solo a inizio '700 con l'atto di unione. Vittorio Emanuele II invece non fu re di due regni separati, per esempio non prese la corona delle Due Sicilie e, di fatto, il regno di sardegna cessò d'esistere quando nacque quello d'Italia.

    Sulla mancata incoronazione da parte del Papa: dalla seconda guerra d'indipendenza i rapporti tra Sardegna-Piemonte e Papato erano a dir poco ostili: la presa delle Legazioni pontificie da parte del Savoia, l'aperto favore pontificio nei confronti dell'Austria (favore che durerà fino alla fine della prima guerra mondiale), nonchè la questione romana, di certo non aiutavano. Si decise perciò che l'autorità conferente il titolo non fosse quella religiosa ma quella "temporale": il testo infatti recita Vittorio Emanuele è proclamato dal popolo re d'Italia..

    Come sempre, la situazione italiana è sempre più complessa di quello che dovrebbe essere.. sembra non ci si diverta sennò.

    saluti

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