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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 18 settembre 2010

COS'E' UN VIRUS?

Cari amici ed amiche.

Molti si chiedono cosa sia un virus. Provo a dare una risposta su un argomento su cui feci la tesina dell'Esame di Stato nel 1999.
Il nome "virus" è un termine latino e significa "veleno".
Per certi, versi, il virus non può essere classificato come un essere vivente, a differenza dei batteri o dei protisti. Sono più piccoli di un batterio (sull'ordine del Angstrom) e possono essere visibili solo se osservati con il microscopio elettronico.
Infatti, i virus sono fuori dai "cinque Regni degli esseri viventi " (Monere, Protisti, Funghi, Vegetali ed Animali) perché sono costituiti solo dal core e dal capside.
Quindi, essi non hanno metabolismo.
Però, i virus possono riprodursi.
Come?
Come ho detto, il virus è costituito da un capside e dal core. Il capside è un involucro proteico che protegge il core.
Il core è un filamento di acido nucleico, il genoma, che può essere il DNA o l'RNA.
Nei virus, infatti, vi può essere solo il DNA o l'RNA e quest'ultimo ha funzioni di genoma, a differenza di quanto avviene nelle cellule, ove vi sono DNA e RNA e solo il primo ha funzioni di genoma.
Nei virus, inoltre, sia il DNA che l'RNA può essere monocatenario o bicatenario.
Nelle cellule, il DNA è solo bicatenario e l'RNA è solo monocatenario.
Per riprodursi, quindi, un virus ha bisogno di una cellula che può essere procariotica (in tal caso il virus si chiama batteriofago) o eucariotica (in quest'ultimo caso il virus può essere vegetale o animale).
Il virus deve inserire il proprio genoma nella cellula, le cui funzioni vengono monopolizzate da esso per produrre nuovi capsidi e strutture virali.
La cellula si riempie così di virus e si lisa, morendo, ed i nuovi virus escono dalla cellula!
Questo processo si chiama ciclo litico.
Nel caso dei virus animali, che spesso non iniettano il genoma nella cellula ma che vengono fagocitati da essa, non è detto che vi sia la lisi della cellula.
Infatti, i nuovi virus possono fuoriuscire per gemmazione.
In tal caso, i virus si portano dietro pezzi della membrana cellulare che li avvolgeranno, formano così un altro involucro esterno al capside e chiamato pericapside o envelope.
Questo nuovo involucro è munito anche di proteine virali chiamate spicole.
La cellula, quindi, può muorire o venire distrutta dal sistema immunitario oppure mutare diventando cancerosa.
I virus, però, possono anche non creare il ciclo litico.
Infatti, possono dare luogo anche ad altri processi.
Uno di questi è il ciclo lisogeno.
Il ciclo lisogeno è l'innesto del genoma virale nella cellula. Esso rimane silente e si riproduce con la cellula stessa.
Vi sono però altri processi come la latenza, ossia una manifestazione periodica del virus dopo lunghi periodi di latenza.
Un esempio, per quanto riguarda l'uomo è il virus dell'Herpes simplex.
Nel caso dei batteri, vi può essere anche la conversione lisogenica, ossia un processo in cui il virus modifica il batterio.
Un caso è quello dello Streptococco della scarlattina. Esso è uno batterio in origine non patogeno che diventa patogeno grazie ad una mutazione innescata da un batteriofago (di cui un esempio è raffigurato nell'immagine qui sopra).
Un processo analogo vi è anche per le cellule eucariotiche e si chiama trasformazione. Qui il virus modifica il genoma cellulare e trasforma la cellula in cellula cancerosa.
La cellula infettata può bloccare l'infezione virale. In tal caso si parla di fase abortiva.
Le modalità di riproduzione cambiano a seconda del virus.
Per i virus a DNA, interagiscono con la cellula monopolizzandone il metabolismo (come la sintesi delle proteine) per la costruzione di capsidi virali e genomi.
Più complessi sono i meccanismi di riproduzione dei virus ad RNA.
Vi sono virus ad RNA+ (RNA positivo) che usano il loro genoma come l'RNA messaggero della cellula.
Vi sono virus ad RNA- (RNA negativo) che non possono fare ciò ma che grazie ad una trascriptasi virale lo convertono in RNA+ e fanno il processo succitato.
Vi sono, dulcis in fundo, virus che si riproducono facendo il processo contrario a quello della sintesi delle proteine cellulare.
Questi virus ad RNA si chiamano Retrovirus.
Qui, infatti, l'RNA passa dal citoplasma al nucleo, ove grazie ad una trascriptasi inversa viene riconvertito in DNA.
E' il processo contrario a quello della sintesi delle proteine.
Tra i virus che usano questo meccanismo vi sono i virus oncogeni (Oncoviridae) e l'HIV , agente eziologico dell'AIDS.
Tra le malattie virali più famose vi sono il vaiolo, l'AIDS, l'epatite virale, la febbre emorragica da virus Ebola e varie forme di influenza.
Dai virus ci si può difendere?
La risposta è sì!
Nei batteri vi può essere la superinfezione, ossia una cellula batterica già infettata da un batteriofago può bloccare un'infezione causata da un altro virus.
Nei vegetali, le cellule sono protette da una parete di cellulosa ed il virus può infettarle se quest'ultima è danneggiata.
Negli animali e nell'uomo vi sono diversi tipi di difese.
Vi sono i linfociti T citotossici che con delle proteine dette "perforine " distruggono le cellule infette.
E poi, non dobbiamo dimenticarci dei vaccini.
Anche le cellule stesse hanno meccanismi di difesa come una particolare proteina, l'interferone.
I virus, però, non sono sempre negativi.
Essi possono essere dei veri e propri agenti di ricombinazione genetica.
Proprio in questo senso vi sono degli studi importanti.
Ad esempio, si è scoperto che un virus batteriofago uscito da una cellula batterica infettata può portare pezzi di genoma di quest'ultima. Quindi, qualora infetti un'altra cellula, quest'ultima potrebbe assumere i caratteri di quella da cui il virus è uscito.
In tal caso si parla di trasduzione.
In laboratorio si stanno studiando processi simili per scopi benefici.
Ne parlai anche nell'articolo che scrissi su "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/news/133/ARTICLE/10114/2008-07-17.html).
Certe tecnologie, però, non devono cadere in mani sbagliate.
Essi possono creare armi molto pericolose per l'uomo o, in caso di fatto accidentale (errore), richia di causare delle vere e proprie catastrofi.
Giocare "a fare Dio" può essere molto pericoloso.
Per questo, bisogna essere vigilanti e fare in modo che ogni scoperta scientifica venga usata sempre per il bene.
Cordiali saluti.









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Ringrazio un caro amico di questa foto.