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domenica 12 settembre 2010

INGHILTERRA, DISSOLUZIONE DEI MONASTERI, UN PATRIMONIO PERDUTO

Cari amici ed amiche.

Leggete il link http://www.santuarimariani.org/sm-europa/gb-granbretagna/eu-gb-granbretagna0.htm.
Fino al XVI secolo, l'Inghilterra ebbe un patrimonio culturale e religioso che fu portato dai monasteri.
Ci furono le importanti abbazie. Tra queste meritano di essere citate l'abbazia di Rievaulx, quella di Glastonbury, quella di Walsingham, quella di Bolton (qui illustrata nella foto), quella di Bury St. Edmund, quella di Westminster ed altre.
In esse, i monaci facevano libri
Nel XVI secolo, le cose cambiarono.
Nel 1509 iniziò il regno di re Enrico VIII Tudor.
Fino alla fine degli anni '20 del XVI secolo, il monarca fu fedele al cattolicesimo.
Verso il 1527, però, ci fu la questione del matrimonio che il re volle annullare.
Ne parlai nell'articolo http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/11041/2008-09-27.html.
In questo articolo si parla del processo che portò allo scisma anglicano del 1534.
Questo scisma ebbe molte ripercussioni, sia sulla società inglese che sulla cultura.
Certo, da un punto di vista dogmatico, re Enrico VIII non ruppe con la tradizione cattolica, anche se ruppe i rapporti con la Santa Sede e si sostituì al Papa nel governo della Chiesa inglese.
Nel 1534, dopo lo scisma, re Enrico VIII incaricò il Primo Ministro Thomas Cromwell di "visitare" le abbazie ed i monasteri.
Questo creò imbarazzo con gli abati, perché la "Visitazione dei monsteri" venne fatta da un laico e non dal vescovo.
Il pretesto fu la divulgazione delle nuove regole della giurisdizione, che vide il passaggio del potere religioso dalle mani del Papa a quelle del re.
La verità fu invece la volontà del re di inventariare i beni.
Nel gennaio del 1535, l'autorità di Cromwell fu delegata ad una commissione di laici che iniziò a "visitare" tutti i monasteri.
Vennero messi in giro anche dei predicatori che dai pulpiti istigavano la popolazione contro i monaci, con dei sermoni che toccavano questi temi:

1) Abati, monaci e suore erano ipocriti, poiché vivevano nel lusso e peccavano di avarizia, gola e lussuria e facevano stregoneria.
2) I monaci sfruttavano il lavoro del popolo e non davano nulla in cambio all'economia inglese.
3) Se il re avesse avuto il controllo dei beni monastici, si sarebbero potute abolire molte tasse per il popolo.

Fu , quindi, una questione economica ma anche politica.
Infatti, il re temeva che i monasteri potessero essere punti in cui gli oppositori si riunivano e che i monaci potessero collaborare con essi.
Nel 1535, i "commissari visitatori" mandarono a Cromwell relazioni su scandali sessuali (veri o presunti) che furono compiuti dai monaci.
Nel 1536, il Parlamento ebbe il pretesto per emettere una legge che avrebbe fatto chiudere ed assegnare al re tutti quei monasteri le cui entrate non superavano i 200 Pounds.
La vita monastica andò quindi in crisi.
Nel 1536, le tredici case cistercensi del Galles contavano solo 85 monaci.
Questo provvedimento non produsse molto denaro.
E così, il re puntò ai monasteri più grandi, come quello di Glastonbury.
Su questa abbazia feci già un post intitolato "GLASTONBURY E LA STORIA DEL SANTO GRAAL E DI RE ARTU'" (http://thecandelabra.blogspot.com/2010/05/glastonbury-e-la-storia-del-santo-graal.html).
Tempo prima, il re voleva controllare le ricchezze di quella abbazia.
Nel 1539 venne fatta una legge che dava questi monasteri al re.
Gli abati si ribellarono.
Richard Whiting, abate di Galstonbury, venne condannato a morte sulla collina del Tor.
Le terre espropriate vennero date in vendita alla nobiltà di corte e così nacque un nuovo ceto nobiliare che si allineò a quelli dei Paesi protestanti.
Inoltre, ci fu una devastazione di gran parte del patrimonio artistico e religioso.
Molti edifici monastici vennero abbattuti e trasformati in cave per prendere il materiale da costruzione.
Vennero distrutte le vetrate ed il piombo venne preso per essere riutilizzato.
Ci fu un vergognoso saccheggio.
Molti libri andarono perduti.
Altri monasteri vennero dati alle parrocchie o divennero residenze private.
Inoltre, vennero distrutte anche le reliquie.
Pensate, fu profanata anche la tomba di San Tommaso Becket a Canterbury.
Ciò suscitò l'indignazione di Papa Paolo III (1468-1549) che definì il re "ladro".
Inoltre, ci furono rivolte in Lincolnshire, in Yorkshire ed in Norfolk, i cui capi vennero giustiziati.
Tutto ciò fu un grave danno per l'Inghilterra che perse un patrimonio religioso e di cultura.
Forse, oggi questo grande Paese dovrebbe riscoprire la propria storia.
Credo che la visita del Santo Padre possa aiutare questo Paese a riscoprire ciò.
Cordiali saluti.

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