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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 27 settembre 2010

AMORE E POLITICA

Cari amici ed amiche.

Prendo spunto dal testo della lettera enciclica del Santo Padre Benedetto XVI "Deus Caritas Est" (di cui possiedo una copia) per parlare di seguenti argomenti, L'AMORE E LA POLITICA.
Vi sono tante forme di "amore" e sono tra loro complementari.
Vi è l'eros, che è una forma di amore carnale, bramoso e possessivo. Esso, però, compare anche nel Cantico dei Cantici, del Vecchio Testamento.
Vi è poi, l'agape che è l'amore oblativo, l'amore per il prossimo.
In ultimo, vi è la caritas che è la messa in opera dell'agape e che è il servizio della Chiesa.
Io credo che questi tre principi possano essere applicati nella politica.
Io penso che un politico serio debba avere questi tre elementi per governare bene.
Un politico vero, ad esempio, deve sentire come "sua" la realtà che gestisce.
Anzi, si deve sentire parte di essa.
Mi viene in mente, ad esempio, la regina d'Inghilterra Elisabetta I Tudor (1533-1603) disse che non si sposò mai perché lei era già sposata con il suo Paese.
E' un'espressione forte ma che spiega la dedizione di una regina che certamente può essere discussa ma che nel contempo amava il proprio Paese a tal punto da sacrificare sé stessa e la possibilità di avere una famiglia e di essere madre.
Questo fu una manifestazione di "eros" perché ella si sentiva parte del suo Paese e sentiva il suo Paese come parte di lei.
Certo, questo è un caso estremo.
L'eros da solo non basta.
Infatti, serve l'agape.
E' agape anche il mettersi al servizio della propria comunità.
Il migliore modo di amare la propria comunità è rappresentato dall'ascolto delle persone, dalla denuncia delle problematiche e dalla volontà di trovare una soluzione ad essa.
Un buon politico deve quindi sentire l'appartenenza al contesto in cui vive e deve stare al servizio della comunità.
A questo si aggiunge la "caritas" che non deve essere solo un concetto ecclesiastico ma anche valore che deve impregnare l'intera piazza politica.
A dimostrazione di ciò, cito la vicenda dell'imperatore romano Giuliano l'Apostata (331-363), che è evocato nella succitata enciclica.
Questi vide il brutale assassinio del padre. Egli addedibitò ciò all'imperatore Costanzo II, che si spacciava per un fervente cristiano.
Da qui, la religione cristiana fu squalificata agli occhi di Giuliano che abbracciò la fede neoplatonica e che tentò di restaurare il Paganesimo.
Eppure, nonostante ciò, egli volle creare un "paganesimo con una base cristiana".
Infatti, egli istituì dei "metropoliti" e volle che i sacerdoti pagani si occupassero anche della carità. Se fece ciò un imperatore pagano, a maggior ragione devono fare altrettanto i politici cristiani?
Bisogna coniugare il potere con il servizio verso la comunità ed il senso di appartenenza ad essa.
Il potere di per sé non è negativo.
Solo l'approccio che l'uomo da ad esso può essere negativo.
Mi rifaccio alle parole dette durante un'omelia dall'ex parroco di Roncoferraro (oggi di Moglia) don Alberto Ferrari che ricordo sempre con stima e che disse:
"Se l'uomo pone il potere come mezzo per fare un servizio alla comunità, quest'ultimo è un ottimo servitore.
Se lo pone come fine ultimo, esso diventa un "ottimo padrone" e chi lo esercita ne è in realtà schiavo e succube".
Sono parole vere.
Quindi, chi dice che il potere è "malvagio" è in, realtà, un ipocrita.
Il potere, con il senso di appartenenza alla comunità, il servizio ad essa e la "Logos", ossia la "ragione" fa una buona politica.
A tutto ciò, va unita anche l'ideologia.
Chi fa politica deve schierarsi. Chi è contro le ideologie è in realtà un ignavo e l'ignavia può essere molto pericolosa perché porta al qualunquismo.
Io di persone che fanno politica veramente ne ho viste tante.
Ho visto tanti giovani che si vogliono impegnare seriamente a fare politica.
Esempi sono gli amici Sveva Orlandini e Riccardo Di Giuseppe che vogliono portare avanti delle iniziative e mettersi al servizio della comunità.
Io (che allo stesso modo mi voglio impegnare) mi sento onorato ad avere degli interlocutori come loro.
Cordiali saluti.

1 commento:

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