Mentre le Marche continuano a vivere nell'angoscia per ciò che è accaduto, gli sciacalli si sono avventati sul loro presidente Francesco Acquaroli. Essi, gli sciacalli, accusano il presidente marchigiano di essere stato ad una cena mentre a Senigallia si stava scatenando l'inferno.
In realtà, Acquaroli stava partecipando ad un evento elettorale che ha abbandonato appena gli è giunta la notizia del disastro.
Cosa avrebbe dovuto fare?
Avrebbe dovuto chiedere al Padre Eterno il dono della profezia?
Acquaroli sarà certamente una brava persona ed un ottimo politico ma il dono della profezia è riservato solo ad alcuni.
Tra questi ultimi mi viene in mente San Pio da Pietrelcina.
Sia chiaro, non voglio essere blasfemo né voglio esprimermi con tono dissacratorio (anche perché sono un cattolico praticante) ma trovo che certe polemiche siano assurde.
Nessuno sapeva che sarebbe accaduta una cosa del genere proprio in quel momento, sebbene le criticità del territorio italiano siano note.
Acquaroli non poteva sapere che proprio in quel momento sarebbe accaduta quella immane tragedia.
Appena ha saputo dell'accaduto, Acquaroli ha subito abbandonato l'evento per intervenire in aiuto degli abitanti della zona colpita dall'evento atmosferico, attraverso i canali istituzionali.
Di conseguenza, gli attacchi nei suoi confronti sono atti di vero sciacallaggio, atti che non rispettano neppure le vittime di quel disastro.
Del resto, se vogliamo fare della polemica politica, ci sarebbe da ricordare che le fragilità del territorio c'erano anche prima che Acquaroli diventasse presidente della Regione Marche.
Cos'hanno fatto i suoi predecessori per prevenire certe situazioni?
Dunque, esprimo la mia solidarietà al presidente Acquaroli.
Nessun commento:
Posta un commento