Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Max Del Papa che è intitolato "25 settembre, la liberazione dal regime Pd e il flop degli influencer".
Ne riporto questo stralcio:
"Se invece che al dito di Giorgia Meloni vogliamo guardare alla luna dei significati, queste elezioni ce ne offrono parecchi, anche in forma di sconfessione di ostinati luoghi comuni.
Un 25 aprile tardivo
Tanto per cominciare, gli italiani (naturalmente) non sono fascisti e non lo sono diventati in questo 25 settembre che, se mai, ha il sapore di un 25 aprile tardivo: la liberazione da un regime tutto piddino, di sinistra, sia pure con generose stampelle da Salvini che adesso si accorge di doverne pagare le conseguenze (che non saranno né lievi né brevi).
Semplicemente, gli italiani a maggioranza non hanno tanto votato per Giorgia, quanto contro un Pd di cui non si sopportava più la tracotanza, la spocchia, l’imbecillità. Cosa che il Politburo dovrebbe capire ma non la capirà, perché sono i soliti ottusi eternamente scolpiti da Giovannino Guareschi: molto più facile concludere che, se non sono stati scelti, la colpa è della plebe sudicia e ingrata, che non ha capito".
Tanto per cominciare, gli italiani (naturalmente) non sono fascisti e non lo sono diventati in questo 25 settembre che, se mai, ha il sapore di un 25 aprile tardivo: la liberazione da un regime tutto piddino, di sinistra, sia pure con generose stampelle da Salvini che adesso si accorge di doverne pagare le conseguenze (che non saranno né lievi né brevi).
Semplicemente, gli italiani a maggioranza non hanno tanto votato per Giorgia, quanto contro un Pd di cui non si sopportava più la tracotanza, la spocchia, l’imbecillità. Cosa che il Politburo dovrebbe capire ma non la capirà, perché sono i soliti ottusi eternamente scolpiti da Giovannino Guareschi: molto più facile concludere che, se non sono stati scelti, la colpa è della plebe sudicia e ingrata, che non ha capito".
Questo articolo fa il paio con quello da me scritto su "Italia chiama Italia".
Fratelli d'Italia ed il centrodestra hanno vinto contro tutti e contro tutti.
Contro Giorgia Meloni ed il centrodestra vi erano il centrosinistra, la grande stampa, l'establishment europeo e (forse) anche l'attuale amministrazione americana.
Sia chiaro, l'amministrazione americana è cosa ben diversa dagli USA, i quali sono un grande Paese ed una grande democrazia.
Nell'articolo avevo dimenticato di citare gli influencer e mi sento di ringraziare Max Del Papa che l'ha fatto su "Atlantico Quotidiano".
Gli influencer come Chiara Ferragni hanno fatto una propaganda piuttosto veemente in favore del governo che sta per andarsene, del Partito Democratico e dell'establishment.
Ebbene, anche loro risultano essere tra gli sconfitti.
La gente è stufa della tracotanza di un certo mondo politico che non la ascolta.
Il Partito Democratico ed i suoi alleati hanno negato ogni dignità dell'Italia agli occhi del mondo.
Si sono piegati ai diktat di Bruxelles, anche a quelli che danneggiavano maggiormente il nostro Paese.
Hanno disprezzato la democrazia.
In questi due anni, essi hanno rinchiuso i cittadini e hanno creato discriminazioni tra di loro, in nome del "diritto alla salute".
La gente si rotta le scatole di ciò e li ha puniti sonoramente.
Il Partito Democratico ed i suoi alleati debbono farsi un bel bagno di umiltà.
Se continuassero con la loro spocchia, il Partito Democratico ed i suoi alleati prenderebbero altre batoste ed io (che sono convintamente anticomunista dalla punta dei capelli alle unghie dei piedi) sarei ben lieto di contribuire a ciò, con il voto.
Quanto agli influencer, il voto dimostra che forse la gente è più avanti di questo mainstream.
Dei ragazzetti che guadagnano soldi facendo video sui social hanno fatto da megafono a questo brutto centrosinistra e a un sistema che non piace più alla gente.
Molti di questi ragazzetti non avevano grandi talenti ma erano "pompati" perché facevano di fatto la campagna per la sinistra.
Hanno provato a fare i politologi e si sono coperti di ridicolo.
Dunque, anche loro sono stati sconfitti.
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