Io sono convinto che chi rinuncia al diritto di andare a votare non rinunci solo ad esso ma anche al diritto di lamentarsi. Sia chiaro, lo dico con rispetto per tutti.
Come disse il noto magistrato Paolo Borsellino, il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano.
Ora, il modo alternativo al voto per cambiare un governo sarebbe la guerra civile ma nessuna persona con un minimo di buon senso vorrebbe mai una cosa simile.
Questo è ovvio.
Per questo motivo è bene andare a votare.
Il voto è il modo più pacifico e democratico nel quale un cittadino giudica il governo il carica.
Se il governo ha operato bene resta in carica, in caso contrario si cambia.
Certo, oltre che del voto, una democrazia ha bisogno anche di altro.
Infatti, in una democrazia il potere è contendibile e vi è anche un'opposizione.
Non sempre il fatto che il cittadino possa votare ci dice che il Paese nel quale vive sia pienamente democratico.
Un esempio è un Paese come la Russia, nella quale si vota ma non vi è certo una democrazia compiuta.
Lo stesso dicasi per Paesi come Iran, Turchia e Venezuela.
Pensiamo anche ad altri Paesi, come Arabia Saudita e Cina, i quali sono dittature vere e proprie.
Di conseguenza, il voto è molto importante per una democrazia ma il cittadino deve farlo valere come tale.
Chi dice: "Io non voto perché fanno tutti schifo" fa un ragionamento errato. Se tutti facessero così si passerebbe all'autocrazia.
Dunque, vi consiglio di andare a votare.
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