Cari amici ed amiche.
Due giorni fa, ero stato invitato dal portavoce del Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana Mario Rigoni a un incontro tenuto dalla sua formazione politica. Questo incontro aveva come tema il referendum che si terrà il 12 giugno prossimo e che prevede la possibilità di abrogare alcuni articoli della Legge n°133/2008, il famoso "Decreto Ronchi-Fitto".
Il suo testo può essere letto seguendo il link http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/riforma_servizi_pubblici/art23decretolegge112.pdf.
Questa legge prevede la riforma di vari servizi pubblici, tra cui quello di erogazione dell'acqua.
Riguardo ciò, la nuova legge prevede che le aziende che gesticono il servizio succitato abbiano un socio privato entro il 31 dicembre 2011 e che questo socio abbia il controllo di almeno il 40% di esse, pena la decadenza dell'azienda stesasada tutti i bandi di gara in corso.
Coloro che hanno promosso codesto referendum vogliono abrogare questa parte della succitata legge e mantere una gestione puramente pubblica del servizio di erogazione dell'acqua.
Io penso che questa sia una posizione errata.
Ciò che deve importare è la qualità del servizio di erogazione dell'acqua e che ad essa sia rapportato il prezzo.
Quindi, che sia a gestione totalmente pubblica o parzialmente oppure totalmente a gestione privata, l'importante è l'azienda che eroga l'acqua dia al cittadino un buon servizio.
Se un'azienda che gestisce l'acquedotto eroga un buon servizio e a un giusto prezzo, conta qualcosa se la gestione sia pubblica o privata?
Assolutamente no!
L'importante è che l'acqua venga erogata ad un prezzo rapportato alla qualità del servizio. Poi, che la gestione sia pubblica o privata non conta.
Tra l'altro, dice una cosa non vera colui che afferma che ad essere privatizzata sia l'acqua!
Come tale, l'acqua non può essere privatizzata (perché è un bene primario) mentre può essere privatizzata l'azienda che gestisce il servizio idrico.
Del resto, anche il Ministro degli Affari Regionali, onorevole Raffaele Fitto, ha affermato che l'acqua (intesa come bene) non sarà privatizzata.
Quindi, chi dice il contrario dice una cosa non vera e rischia di fare del "terrorismo psicologico", poiché mette nelle persone paure che sono ingiustificate.
Caso mai, dovranno essere le istituzioni (come lo Stato, le Regioni, le Province ed i Comuni) a controllare che il servizio sia efficiente e che la gestione sia trasparente, a prescindere dal fatto che essa sia pubblica o privata!
Chi dice che solo una gestione pubblica sia virtuosa e trasparente, dice una grande baggianata.
E poi, vi sono i Comuni che oggi piangono e dicono di essere nella miseria.
Quindi, una gestione delle aziende idriche con del capitale privato potrebbe aiutare i Comuni che potrebbero dirottare una parte dei fondi destinati alla gestione degli acquedotti verso altri ambiti, come la manutenzione delle strade.
Questo referndum è dettato più dall'ideologia che non da una seria riflessione.
Per questo voterò NO al referendum o non voterò.
Cordiali saluti.
grazie di questi chiarimenti sull'argomento acqua.
RispondiEliminaRimane il fatto che ci sia un controllo da parte
di enti preposti sulla potabilità dell'acqua e anche
sul costo che deve pagare il cittadino sull'erogazione.
Ciao buona serata (*:*)
Grazie a te!
RispondiEliminaE' cosa certa il fatto che il cittadino debba pagare il servizio di erogazione dell'acqua e non l'acqua stessa.
Cordialità.