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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 20 aprile 2011

ASOR ROSA, LIBERTE', EGALITE', FRATERNITE' ET...VULGARITE'


Cari amici ed amiche.
Chi dice che la Rivoluzione francese fosse stata una grande cosa, un passo avanti per l'umanità, dice una grandissima sciocchezza.
Sotto di termini di "Liberté, Egalité, Fraternité", essa non portò la democrazia ma fece cadere un sistema e ne creò un altro che, per tanti versi, fu peggiore di quello precedente e di cui oggi noi abbiamo una triste eredità.
Infatti, eliminata la monarchia, la Rivoluzione francese assunse i connotati di una dittatura, un vero e proprio terrorismo di Stato, sotto la guida dei giacobini di Maximilien de Robespierre.
Inoltre, incattivì la politica.
Infatti, la Rivoluzione francese non portò la democrazia ma il populismo.
Essa portò una politica che fu ben lontana da quella di scuola anglosassone.
Quest'ultima, infatti, pur in una logica democratica seppe mantenere la politica come un'aristocrazia, con un codice di comportamento che fa sì che lo scontro non degeneri mai nel processo di piazza, nel più bieco e becero populismo e nella delegittimazione dell'avversario.
La Rivoluzione francese, invece, instillò la cultura dell'odio in cui chi è della fazione opposta deve essere visto come un "nemico del popolo" da delegittimare, da coprire di scherno e da distruggere.
Questa cultura si fece strada nei vari Stati dell'Europa, ne plasmò la politica e si esplicò nelle sue forme peggiori, le ideologie totalizzanti e totalitarie come il nazismo ed il comunismo.
In pratica, dalla Rivoluzione provengono le ideologie nazista e comunista.
Ora, l'Italia è ancora oggi sotto l'influenza di questa cultura.
Soprattutto la sinistra, figlia di quel Partito Comunista Italiano che, anche dopo il 1498, ebbe sempre delle pulsioni di certe sue frange rivoluzionarie che non puntavano solo ad eliminare il fascismo ma a portare il comunismo sovietico.
In pratica, queste frange del PCI (che formalmente erano combattute dagli organi del partito) puntavano a scardinare una dittatura e ad instaurarne un'altra, anche con la lotta armata.
Il PCI, si creò un sistema di mobilitazione delle masse, con i sindacati, i patronati, certi giornali, le cooperative e certe amministrazioni locali.
Non a caso, secondo Lenin, il sindaco era la "cinghia di trasmissione".
In pratica, creò un "feudalesimo rosso" in cui i cittadini erano legati al partito che li "aiutava".
Guarda caso, questo sistema fece sì che si creassero veri e propri "feudi rossi", come, ad esempio, la Provincia di Mantova, l'Emilia-Romagna e la Toscana.
In pratica, tramite i sindacati, i patronati e le cooperative il PCI trasformava i cittadini di quelle zone, in veri e propri militanti, che manifestando diventavano unn vero e proprio una gruppo di pressione, una lobby, che spesso impediva anche di fare le riforme.
Oggi, grazie a Dio, questi sistemi stanno avendo delle crisi perché portarono immobilismo.
La Provincia di Mantova ne è un esempio. Attualmente, infatti, la provincia virgiliana è molto indietro, se confrontata con le altre province lombarde.
Ora, arriviamo ai giornalisti. Molti di essi fiancheggiarono quel sistema di cui oggi è erede la sinistra.
Anzi, tuttora, certi giornalisti sono fiancheggiatori della sinistra.
Essi sono le "bombarde dell'armata della sinistra". Infatti, essi puntano all'attacco e alla delegittimazione dell'avversario. Essi fanno ciò cercando sempre di dare un'immagine negativa dell'avversario.
Un esempio?
Un esempio è rappresentato da Alberto Asor Rosa, noto giornalista e scrittore di sinistra che ultimamente ha fatto delle uscite a dir poco inquietanti.
Leggete questo articolo del "Il Manifesto" , noto giornale di sinistra.
Per leggere l'articolo, seguite il link http://www.ilmanifesto.it/archivi/commento/anno/2011/mese/04/articolo/4446/ .
Asor Rosa ha scritto che servirebbe la lotta armata per abbattere Berlusconi.
Questa è una cosa inaccettabile ed indegna da parte di chi dovrebbe tutelare il cittadino. Infatti, con la sua informazione, il giornalista tutela il cittadino.
Un esempio di buon giornalismo è Ricky Filosa, con il suo giornale online "Italia chiama italia", http://www.italiachiamaitalia.net, un giornale di ottima caratura, su cui ogni tanto scrivo.
Asor Rosa è ben lontano da questo esempio e se io avessi un giornale quel "signore non scriverebbe neanche il necrologio. Anzi, lo prenderei per un braccio, lo porterei alla porta e lo caccerei via. Mi adirerei così tanto che lo chef Gordon Ramsay sarebbe paragonabile a San Francesco, quando quest'ultimo caccia via i cuochi dalla cucina di Hell's Kitchen, noto reality show che è uno dei miei programmi TV preferiti.
Quello che ha scritto Asor Rosa è intollerabile. Oltre ad essere volgare, rischia di incattivire ulteriormente un clima politico già molto caldo.
Io spero che Asor Rosa venga isolato.
Non sa cosa sia la democrazia.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.