Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

lunedì 25 aprile 2011

25 APRILE, E' UNA FESTA DI TUTTI?

Cari amici ed amiche.

Vi rinnovo i miei auguri di buona Pasqua.
Oggi è il 25 aprile ed è il "Giorno della Liberazione". Infatti, il 25 aprile 1945, l'Italia fu liberata dal nazi-fascismo.
Oggi, però, vale ancora la pena di festeggiare?
Infatti, questa festa, che dovrebbe essere di tutti, è oggi ridotta ad essere una festa di una sola parte politica, quella di sinistra.
Infatti, accanto alle bandiere italiane compaiono quelle dei partiti di sinistra. Prima degli anni '90, vi erano quelle del Partito Comunista Italiano. Dagli ann '90 in poi, quelle degli attuali partiti del centro sinistra, come il Partito Democratico della Sinistra, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani prima ed oggi le bandiere del Partito Democratico, di Sinistra, Ecologia e Libertà e dell'Italia de Valori.
Questa festa ha assunto tutte le connotazioni di una festa di una parte politica, anziché essere la festa dei valori come la libertà, il rispetto tra persone e del vivere civile.
Questa festa rischia di diventare una celebrazione di una parte politica e spesso assme anche dei toni beceri.
Mi ricordo di quello che successe il 25 aprile del 2006 a Milano. L'allora candidata sindaco di centro destra Letizia Moratti portò suo padre in piazza, per partecipare alle commemorazioni.
Tenete conto del fatto che l'anziano signore era sulla sedia a rotelle.
I comunisti, con tanto di bandiere rosse, fecero un vero e proprio linciaggio contro di loro!
E' questo il concetto di "liberazione" che hanno questi "signori"?
Essi non sono diversi da coloro che negano la Shoah.
Infatti, queste persone sono le stesse che sono favorevoli a mantenere i testi di storia attuali, che sono pieni di inesattezze.
Infatti, tali libri parlano dei crimini perpretrati dal nazismo, crimini che ci furono, ma non parlano dei crimini perpetrati da comunisti.
Ad esempio, su questi libri non vi è scritto che ad uccidere i Polacchi nella foresta di Katin non furono i nazisti ma i sovietici.
Su questi libri non vi è scritto che molti ebrei morirono anche per mano dei comunisti.
Su questi libri non vi è scritto che parecchi partigiani cattolici morirono per mano di quelli comunisti.
Da qui si può capire che i partigiani comunisti non volevano liberare l'Italia da nazi-fascismo ma volevano portarla al comunismo.
Vi invito a rileggere l'articolo intitolato "Libri di storia faziosi e di sinistra? E vero!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/libri-di-storia-faziosi-e-vero.html.
Chi nega ciò non fa la stessa cosa che fanno certi "pseudo storici" che negano la Shoah?
Se oggi qualcuno osa contraddire i comunisti, sbattendo loro in faccia queste cose e mettendoli davanti alla realtà, essi lo bollano come "fascista" e "nemico dello Stato di diritto".
Io ne so qualcosa, per esperienza personale.
Di conseguenza, la "Festa della Liberazione" rischia di diventare la festa di una parte politica.
E allora, se dovesse essere così, avrebbe ancora senso festeggiare?
Ci sarebbe ancora qualcosa da festeggiare?
Io trovo più apprezzabile, ad esempio, andare pregare in un cimitero inglese o americano, in cui riposano i tanti giovani inglesi, americani, canadesi e di altre nazioni che morirono per liberare l'Italia, che non partecipare a certi festeggiamenti in cui ad avere il ruolo di protagonisti sono certi signori che agitano bandiere che rispecchiano idee in cui io non mi riconosco.
Essere antifascisti o afascisti non significa essere comunisti.
Io ho preferito andare alla cappella della Casa di riposo di Roncoferraro a sentirmi la Messa di Pasquetta che andare a vedere certe celebrazioni che, nelle intenzioni, dovrebbero essere un momento di aggregazione tra persone che si riconoscono nei valori della libertà e del rispetto reciproco, ma che, di fatto, sono feste di una parte politica a cui io non faccio riferimento.
Ho ritenuto più nobile stare con chi ha bisogno.
Sarebbe giusto che la "Festa della Liberazione" sia celebrata senza le bandiere di partito.
Cordiali saluti.

Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.