The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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sabato 16 aprile 2011
DOMENICA DELLE PALME
Cari amici ed amiche.
Oggi, è la Domenica delle Palme, la domenica che apre la Settimana Santa, settimana che conduce al Triduo Pasquale.
Le Messe di oggi avranno un carattere solenne e si apriranno il rito di benedizione degli ulivi. Verranno quindi, quindi, fatte delle processioni con rami d'ulivo e palme.
Le letture delle Messe saranno un brano del Vangelo secondo Matteo (capitolo 21, versetti 1-11), un brano del libro del profeta Isaia (capitolo 50, versetti 4-7), un brano del Salmo 21 (22), un brano della lettera di San Paolo ai Filippesi (capitolo 2, versetti 6-11) e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 26, versetti 14-27-66).
In questo "corpus" sostanzioso di letture delle Sacre Scritture sta tutto il significato dell'essere cristiani e della missione di Cristo stesso.
Egli, infatti, entrò in Gerusalemme, sapendo di essere oramai condannato. Infatti, nel primo brano del Vangelo secondo Matteo, si racconta che Gesù era a pranzo da un tale Simone il lebbroso.
Ad un certo punto arrivò una donna che spacco un vasetto contenente un unguento profumato.
I discepoli la rimproverarono ma lui disse che quella donna lo preparò per la sepoltura.
Il cuore di tutto il messaggio sta, però, nell'altro brano del Vangelo secondo Matteo.
Esso racconta dell'arrivo di Gesù a Gerusalemme.
Nel Vangelo secondo Luca è raccontato l'ingresso trionfale di Gesù che in groppa ad un asino venne accolto dal popolo ebraico con canti di festa e che gridava:
"Benedetto colui che viene
nel nome del Signore: egli è re!
In cielo pace
e gloria nel più alto dei cieli".
Alcuni farisei chiesero a Gesù di fare tacere la folla ma egli rispose:
"Vi dico che se taceranno costoro si metteranno a gridare le pietre".
Nel Vangelo secondo Matteo, tutto questo non c'è ma ci si sofferma di più sull'aspetto sacrificale.
I sommi sacerdoti (capeggiati da Caifa)avevano già condannato Gesù.
Essi vedevano in lui un pericolo non per il popolo ebraico ma per loro stessi.
Essi, infatti, erano legati a doppio filo con i Romani.
Vi invito a rileggere l'articolo da me scritto ed intitolato "Chi uccise realmente Cristo?", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/chi-uccise-realmente-cristo.html .
Ora, se Gesù avesse avuto il favore delle folle, i sommi sacerdoti (e di conseguenza i Romani che si servivano di loro, anche contro il popolo) avrebbero perso ogni potere sulla Provincia di Palestina.
Ora, Gesù andò a Gerusalemme e lì celebrò la Pasqua ebraica.
Il discepolo Giuda Iscariota lo tradì. Gesù sapeva questo e lo disse ai suoi dodici discepoli che iniziarono a chiedersi tra loro e a chiedere a lui chi fosse il traditore.
Giuda andò dai sommi sacerdoti e, in cambio di trenta denari, gli disse loro il luogo in cui era.
Qui avvenne l'istituzione dell'Eucaristia.
Successivamente, Cristo ed i suoi discepoli andarono nell'orto degli ulivi, il Getsemani.
C'era freddo ed era notte e lui chiese ai suoi discepoli di pregare e vegliare. Anch'egli pregava.
Intanto, Giuda ed il soldati vennero a prelevare Gesù e lo portarono di fronte ai sommi sacerdoti. Questi gli fecero delle domande e lui non rispose. Fecero un processo con dei falsi testimoni.
Il sommo sacerdote Caifa gli domandò:
"Ti scongiuro per il Dio vivente: dicci se tu sei il Crito, il Figlio di Dio".
Egli rispose:
"Tu l'hai detto. Anzi, io dico a voi: fin da ora vedrete il Figlio dell'uomo sedere alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo.".
Allora il sommo sacerdote si straccio le vesti ed esclamò:
"Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco: proprio ora avete udito la sua bestemmia. Che ve ne pare?".
Essi risposero:
"E' reo di morte!".
Intanto, l'apostolo Pietro, che seguì da lontano Gesù, entrò nel palazzo del sommo sacerdote e si fermò nel cortile, ove c'era un fuoco su cui scaldarsi con la servitù. Per tre volte questi venne riconosciuto e per tre volte rinnegò Gesù, cosa che quest'ultimo gli predisse.
Intanto, i sommi sacerdoti portatono Gesù al governatore romano Ponzio Pilato.
Questi imbastì un processo pubblico in cui popolo poteva scegliere una persona da graziare tra Gesù e Barabba. Istigati dai sommi sacerdoti, i popolani lì presenti scelsero di salvare Barabba.
Gesù fu condannato a morte per crocifissione.
Intanto, Giuda capi che Gesù era innocente e andò dai sommi sacerdoti a smentire quanto detto da lui prima.
Questi non l'ascoltarono e gettò i trenta denari per terra, andandosene.
Giuda Iscariota, il traditore, si suicidò.
Quindi, oltre al tradimento, Giuda fece un altro peccato grave, il suicidio.
Gesù, intanto, venne umiliato e frustato. Venne tradotto sul Golgota e lì venne crocifisso.
Gli offrirono del vino con fiele ma non lo accettò.
Con lui, vennero crocifissi due ladroni.
Il Vangelo parla in modo dettagliato della morte di Cristo e dice:
"Dall'ora sesta all'ora nona si fece buio su tutta la terra.
Verso l'ora nona Gesù a gran voce gridò: Elì, Elì lemà sabacthanì? Cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Alcuni dei presenti, uditolo, dicevano: Egli chiama Elia". E subito uno di loro corse a prendere una spugna , la imbevve di aceto e l'avvolse intorno ad una canna per dargli da bere. Ma gli altri dicevano: "Aspetta. Vediamo se Elia viene a salvarlo".
Ma Gesù emise un forte grido ed esalò lo spirito".
La morte di Gesù fu seguita da fatti miracolosi. Il velo del Tempio si squarciò e ci fu un terremoto e si spaccarono i coperchi dei sepolcri ed i morti uscirono. Un centurione romano e coloro che con lui facevano la guardia dicevano:
"Davvero costui era Figlio di Dio".
Lì presenti c'erano Maria (sua madre) e la Maddalena. Successivamente, Giuseppe d'Arimatea prelevò il corpo esanime di Gesù e lo portò in sepolcro.
I sommi sacerdoti chiesero a Pilato di mettere delle guardie all'ingresso del sepolcro perché temevano che la salma potesse essere rubata e che i ladri presentassero il furto come una resurrezione, che Gesù profetizzò.
Ora, voglio fare una considerazione.
Oggi è una domenica importante.
Essa apre la Settimana Santa, settimana che culminerà con il Triduo Pasquale, il cui centro è proprio la Domenica di Pasqua.
Qui c'è il cuore del messaggio cristiano, il messaggio di un Dio che si fece uomo in Gesù Cristo e che si fece crocifiggere per salvare tutta l'umanità.
Del resto, anche il Santo Padre, Papa Benedetto XVI, aveva detto che si deve dire sì a Dio, come Gesù disse sì a Dio, facendosi umiliare e crocifiggere.
Agli occhi delle persone, questo è tuttora un pensiero nuovo, come lo era ai tempi di Gesù.
Vi invito a visionare il video che mostra le celebrazione della Domenica delle Palme dell'anno scorso.
Non può esserci una vita riuscita senza il giusto sacrificio.
Gesù ci insegnò (e tuttora ci insegna) questo. Un cristiano che non celebra la Pasqua non può essere definito tale.
E' molto facile dare ragione a chi ha un successo materiale e sembra vincente. E' molto difficile, invece, seguire chi viene umiliato e si mostra perdente, tant'è che anche l'apostolo Pietro rinnegò Gesù.
In realtà, questo sacrificio portò alla Salvezza del genere umano e alla fine fu vincente.
Oggi, con la "cultura dell'apparire vincenti" ciò non è facile fare passare questo messaggio e noi cristiani dobbiamo fare capire che con questa cultura sbagliata non si va da nessuna parte.
Chi visita oggi la Terra Santa non può non riflettere su ciò. Devo confessare che mi piacerebbe un visitare, un giorno, la Terra Santa, Israele, e vedere i luoghi in cui Gesù operò direttamente e per i quali tante persone morirono, come i Crociati.
Quella terra di Israele parla ancora di ciò e, forse, anche le sofferenze attuali del popolo israeliano (che è un popolo minacciato) parlano ciò.
Agli amici israeliani (che leggono queesto blog) e a tutti gli altri lettori, faccio un mio augurio, SHALOM.
Termino con una poesia da ma scritta:
U MISTERIU D'U SANTU SEPOLCRU
"Visita interiora terrae,
rectificando invenies occultum lapidem."
Da la cruci calatu...quandu fù mortu...
cusì...comu vuliti Diu...finìu nto sepolcru...
cusì nto ventri di la Terra fù purtatu...
et certu nto Sheol...Cristu scinnìu...pè tri ghjorni...
pè Adam et Eva sarvari...et purtari a la Luci...
com'Iddu stissu...l'omini tutti...livannu la culpa antica...
et lu piccatu livannu...spiranza desi...pè mezu di quella cruci,
cusì nova 'n resurgere fici l'era...sanza guerra et sanza sica.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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